Dopo anni di fuga, Lark è allo stremo. Braccata e senza rifugio, può contare solo sul suo potere maledetto: instillare terrore puro e annientare chiunque la minacci. In cerca di salvezza, trova asilo a Cagmar, la città dei troll, nemici giurati degli umani. Accettata come cacciatrice di mostri, dovrà sottostare a leggi spietate e affrontare il disprezzo di un potente troll, il cui odio si intreccia pericolosamente a un’attrazione proibita. Tra alleanze inaspettate, minacce implacabili e il peso di un potere che rischia di consumarla, Lark lotterà per scoprire chi è davvero e se merita un posto in un mondo che la teme.
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Qual è stato l’ultimo libro che vi ha stupito?
La città sospesa è un romance fantasy che vede come protagonisti un’umana e un troll. Con queste premesse, lo ammetto, mi aspettavo una lettura leggera, un po’ trash (nel senso positivo del termine) con qualche cliché e una trama un po’ superficiale o comunque unicamente concentrata sulla storia d’amore, e invece mi sono trovata a leggere una storia non solo con personaggi studiati e ben costruiti, ma anche con un worldbuilding interessante.
La nostra protagonista è Lark, una ragazza che ha un dono/maledizione, ovvero instillare la paura negli altri, questo però la debilità anche perché è lei stessa a vivere nella costante paura. In uno scenario in cui gli umani sono allo stremo per la siccità, Lark viaggia di villaggio in villaggio con la speranza di essere accettata, amata e di crearsi una famiglia, fin quando il suo percorso la porterà a Cagmar la città dei Troll.
Cagmar è una società di Troll con le proprie leggi e una rigida gerarchia, Lark allaccerà relazioni con alcuni di loro, si creerà nemici e ci saranno vari imprevisti che colpiranno la nostra protagonista e la metteranno a dura prova.
Lark è un mix di tenerezza e forza, è una ragazza timida, buona, che desidera essere accettata, trovare un luogo dove sentirsi al sicuro e sa bene della sua situazione precaria in una società di Troll che odiano gli umani, ma cercherà in tutti i modi di crearsi il suo posto. Ho apprezzato anche il co-protagonista maschile, Azmar, un Troll non incline alla violenza, taciturno e molto tenero, un personaggio che si trova a combattere tra il rispettare la sua società e quello che realmente desidera.
Ho apprezzato molto la gerarchia dei Troll e la struttura della loro società, forse è proprio il punto che mi è piaciuto di più, l’interesse amoroso parte verso metà libro e questo permette al lettore di concentrarsi sul worldbuilding e le relazioni che instaura Lark. Il finale l’ho trovato un po’ sbrigativo e rimangono in sospeso alcuni punti della trama (mi chiedo se mai ci sarà un seguito), ma nel complesso è un libro che mi ha intrattenuto dalla prima all’ultima pagina con degli elementi interessanti e originali.