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Piccolo mondo perfetto di K. Wilson | Recensione

Piccolo mondo perfetto di K. Wilson | Recensione

Piccolo mondo perfetto

Kevin Wilson

Orfana di madre, senza soldi e con un padre alcolizzato, la diciannovenne Izzy Poole rimane incinta di Hal, il suo insegnante di Arte del liceo. Lei, intelligente e schiva, determinata a non frequentare l’università malgrado gli ottimi risultati scolastici, sente di volere il bambino e decide di tenerlo; ma Hal, vittima di problemi psichiatrici, non regge la responsabilità e si suicida. Preston Grind, psicologo a sua volta figlio di celebri psicologi e segnato da un passato traumatico, dà avvio a un innovativo progetto di educazione infantile: il Progetto Famiglia Infinita. Nove coppie in condizioni economiche e sociali disagiate e in attesa del primo figlio trascorreranno dieci anni in una tenuta dove alleveranno i propri bambini come una sorta di famiglia allargata; anche Izzy, unico genitore single, entrerà a far parte del programma. L’esperimento prende il via, procedendo nonostante le difficoltà, più o meno prevedibili, che accompagnano le giornate di questa strana famiglia artificiale e autosufficiente: si creeranno legami particolari, nasceranno gelosie e rancori, i rapporti inizieranno a incrinarsi in seguito a inevitabili tensioni sessuali che rischieranno di spezzare il fragile equilibrio della comunità… La famiglia può rovinarti la vita oppure te la può salvare: quel che è certo è che dalla famiglia non c’è via di uscita.
Kevin Wilson, dopo La famiglia Fang, dà vita a un nuovo, affascinante e geniale ritratto di una famiglia, questa volta allargata e anticonvenzionale, confermando la sua delicata abilità nel raccontare le relazioni umane.

 

C’erano nove coppie oltre a lei, che era entrata nel gruppo da sola. Gli altri erano convinti che presto o tardi avrebbe conosciuto qualcuno e alla fine si sarebbe sposata, ma Izzy  non l’aveva mai preso in considerazione. Era in gioco qualcosa di più importante, come invariabilmente ricordava loro il dottor Grind. 

Una storia intensa che esplora l’animo umano durante un esperimento sociale bizzarro.

Il lettore conosce subito Izzy, una giovane ragazza, intelligente e sensibile, con una situazione familiare problematica. Trova rifugio tra le braccia del suo professore d’arte di nome Hal, ma quando rimane incinta, l’uomo, già alle prese con i suoi problemi mentali, non regge la pressione della notizia e così si suicida. 

Messa alle strette da una prospettiva di vita misera per far nascere suo figlio, decide di entrare a far parte del Progetto Famiglia Infinita realizzato dal dottor Grind.

Nella prima parte del romanzo si scopre tutto ciò che avviene prima del progetto e si conosce per bene la storia di Izzy e del dottor Grind.
Izzy è un personaggio che mi è piaciuto molto, riesce a tenere testa a tutte le altre figure e, a parer mio,  spicca in particolar modo proprio per la sua determinazione. Parliamo di una ragazzina che ha appena terminato le superiori, una giovane donna testarda, matura, intraprendente e coraggiosa.  Non vuole abbandonare il suo bambino, vuole vederlo nascere e crescere nel migliore dei modi, anche senza un padre. Così, con mille pensieri, paure e problemi, si butta a capofitto nell’unica soluzione che trova più pratica e comoda sia per lei che per suo figlio.

Grind è un personaggio che anche mi ha molto incuriosito. Parliamo di un figlio di psicologi, i quali hanno fatto proprio sul loro bambino un’esperimento sull’educazione infantile. Grind è rimasto colpito da questa pratica e così, a distanza di anni, decide di creare il Progetto Famiglia Infinita. Nove coppie in attesa di un figlio, più Izzy, dovranno vivere insieme con programmi e abitudini da rispettare. Lo scopo è di creare una vera e propria famiglia allargata, in cui i bambini non sanno chi sono i loro veri genitori, ma hanno tante madri e tanti padri su cui contare. 

Questa prima parte del romanzo l’ho trovata interessate e introspettiva, soprattutto i capitoli riguardo Izzy.

Con la seconda parte della storia entriamo nel vivo delle dinamiche dell’esperimento: si scoprono gli orari, i turni e lo stile di vita delle nove coppie. Ho trovato l’inizio molto confusionario perché tutti i personaggi (adulti e bambini) vengono introdotti nello stesso momento e, personalmente, ho fatto molta fatica a tenere bene a mente ognuno di loro nel corso della storia. A parer mio questa è l’unica “pecca” che ho riscontrato durante la lettura perché la scrittura di Wilson è immediata, fluida e coinvolgente, con poche parole riesce a farti entrare nella mente di personaggi.

Il lettore osserva le dinamiche del Progetto Famiglia Infinita, un esperimento intrigante che scopre ogni sfaccettatura dei comportamenti umani. Una storia introspettiva che scava in profondità nella psiche dei personaggi. 

#Prodottofornitoda @Fazi Editore

 

 

Stefania Siano

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