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Il fiume incantato di Rebecca Ross

Il fiume incantato di Rebecca Ross

L’isola di Cadence è un luogo ricco di magia: le notizie vengono diffuse dal vento, gli scialli possono diventare resistenti come armature e ci sono lame che con un piccolo taglio possono instillare una paura profonda. Da tempo immemore, però, il territorio è diviso dal confine dei clan, una lunga catena di rocce che separa l’Est, dominato dai Tamerlaine, dall’Ovest, su cui regnano i Breccan. Sono passati dieci anni da quando Jack Tamerlaine ha lasciato Cadence per approdare sul continente, dove ha dedicato la sua vita allo studio della musica. Ma quando sull’isola le bambine iniziano a scomparire una dopo l’altra, Jack viene richiamato a casa per unirsi alle ricerche. Adaira, l’erede dell’Est, sa che gli spiriti che governano i quattro elementi rispondono solo alle melodie di un bardo e, credendo che siano coinvolti nelle sparizioni, è costretta a chiedere aiuto a Jack. I due non si vedono da quando erano piccoli e non facevano altro che bisticciare, ma ora, loro malgrado, devono collaborare. Canzone dopo canzone, Jack e Adaira imparano a conoscersi come se fosse la prima volta, mentre scoprono che le cause dietro ai dispetti degli spiriti sono più sinistre di quanto immaginassero. Un antico segreto giace sotto la superficie di Cadence, e potrebbe stravolgere il precario equilibrio dell’isola minacciando la sicurezza di tutti gli abitanti.

Magico, fiabesco e intrigante.

Nel panorama editoriale italiano, Rebecca Ross è diventata famosa per la sua dilogia composta da “Divini Rivali” e “Spietate Promesse”, libri che ho amato, ma devo dire che forse Il Fiume Incantato supera la serie per gli intrecci, per la presenta costante della magia e per l’ambientazione fiabesca.

L’isola di Cadence è un luogo ricco di magia,  diviso tra due clan rivali: i Tamerlaine  e i Breccan. Rebecca Ross racconta la rivalità tra i due clan, di come tutto questo nasce dal “Popolo”, esseri incantati che traggono potere e origine dalla natura (fuoco, aria, terra ecc.) Tutto parte da queste creature che governano le credenze e la fede dei due clan. L’isola è pregna di magia, “una magia che dà, ma che richiede anche un prezzo”. Già con questo impianto l’autrice imposta la storia su un filo magico e fiabesco.

La storia è vista da più punti di vista e anche se l’autrice è molto brava a caratterizzare i personaggi, devo dire che la coppia protagonista, Adaira e Jack, non mi ha molto emozionata, diversa è la storia della coppia Torin (cugino di Adaira) e la sua seconda moglie Sidra. Loro due sono gli opposti: Torin è un uomo forgiato dal sangue e dalla battaglia con un animo violento, Sidra è l’opposto, è una guaritrice, una donna che dà importanza alla vita.

Tra storie antiche, magia, armi magiche e canti incantate, si intrecciano i fili di questa storia avvincente con un bel colpo di scena finale. L’autrice con uno stile scorrevole, immerge il lettore nella vegetazione incantata dell’isola, a contatto con il Popolo, il più delle volte non proprio mansueto e disponibile nell’aiutare i nostri protagonisti che cercano informazioni sulla scomparsa misteriosa delle bambine del clan Tamerlaine. Che queste scomparse siano dovuto a un capriccio del Popolo, o è un piano più losco del clan rivale? Mentre leggevo mi sono trovata a cambiare spesso idea, fino alle rivelazioni finali con un bel colpo di scena. Non vedo l’ora di leggere il seguito!

Stefania Siano

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