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La belva nell’ombra di Edogawa Ranpo | Recensione

La belva nell’ombra di Edogawa Ranpo | Recensione

Lo scrittore Samukawa s’improvvisa detective quando conosce una donna affascinante, Shizuko, che gli confida di essere perseguitata da un innamorato respinto che la terrorizza minacciando di uccidere lei e suo marito. Lo scrittore si trova così implicato in una storia misteriosa dove l’identità del colpevole appare sempre più sfuggente. Quando la ricerca dell’assassino del marito sembra non approdare più a nulla, un piccolo particolare, il bottoncino di un guanto, fa capire a Samukawa che tutto il castello delle sue deduzioni è fondato su un errore e che il colpevole è più vicino di quanto egli avesse immaginato.

Ho conosciuto Edogawa Ranpo con il libro Il demone dai capelli bianchi, una storia che trae ispirazione dal Conte di Montecristo (stesso l’autore lo dice) che è riuscita a conquistarmi con la sua prosa coinvolgente e l’ambientazione cupa.

Questa volta ho deciso di provare a uscire un po’ dalla mia confort zone di lettura e mi sono immersa nella lettura de La belva nell’ombra, un giallo dalle tinte oscure e grottesche.

La storia parla di uno scrittore di romanzi polizieschi di nome Samukawa che inizia un’amicizia con la bellissima Shizuko, una sua grande fan. Un giorno Shizuko confessa allo scrittore che è perseguitata dalle lettere minacciose di un suo ex amante e così Samukawa decide di aiutarla nel risolvere il problema.

Come esperienza di lettura, fuori dai miei soliti generi, devo dire che non è andata male. La scrittura di Ranpo la trovo sempre molto coinvolgente, si entra in contatto con i personaggi e il lettore prova a ragionare con Samukawa al fine di scovare il colpevole.

Ranpo prende in considerazione il concetto delle maschere, stesso concetto che ho trovato anche ne Il demone dai capelli bianchi. Ho apprezzato come ha inserito questa dinamica e come ha evoluto la storia tenendo alta la tensione. Si parla di passione e di pazzia in un modo che ho trovato teatrale.

Anche se non è un libro che mi ha fatto impazzire (molto probabilmente per il genere) è stata comunque una piacevole lettura che mi ha tenuta compagnia.

Stefania Siano

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