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HACHIKO di Lluís Prats | Recensione

HACHIKO di Lluís Prats | Recensione

Hachiko

Lluís Prats

Ispirato a una storia vera di fedeltà  che vince la morte. Nel Giappone  degli anni Venti e Trenta  del Novecento, la straordinaria  dedizione di un cane per il suo  padrone diventa un simbolo  universale e suscita  la solidarietà e il riconoscimento  di tutta una comunità. Una storia commovente raccontata  dal prestigioso autore catalano Lluís Prats Martínez e illustrata dall’artista polacca Zuzanna Celej. Hachiko è un akita (i cani dei samurai) che  ogni mattina accompagna alla stazione  ferroviaria il padrone, insegnante in  un’altra città, e ogni sera torna ad  accoglierlo. Un giorno il professore muore  all’improvviso durante una lezione e  Hachiko quella sera lo aspetta invano.  Continuerà ad aspettarlo per tutta la vita,  senza mai allontanarsi dalla stazione, mentre la comunità intorno a lui, colpita  dalla sua perseveranza, inizia una gara di solidarietà per nutrirlo e sostenerlo nell’impresa. Dopo la morte, Hachiko verrà celebrato come un simbolo dei più nobili valori della  tradizione giapponese.

“In quel preciso istante il cane sollevò la testa e guardò negli occhi il professore, il quale si rese conto che era molto peloso, come tutti quelli della sua razza, e molto provato. Ma ciò che colpì soprattutto la sua attenzione fu il modo in cui quella bestiola riusciva a guardarlo. Non lo faceva come se volesse rimproverarlo per averlo fatto viaggiare in un frigorifero due giorni e due notti, no, c’era qualcosa di più profondo e intelligente in quegli occhi tristi e malinconici. “

Prats ci racconta in modo toccante, con uno stile semplice e delicato, una storia vera.

Il professore Eisaburo decide di prendere un cane,un akita, per sua figlia. E’ un uomo colto, che ama la natura e che ci tiene alla sua routine quotidiana, ma nell’esatto momento in cui incrocia lo sguardo con il cucciolo, ecco che la sua vita cambia.

Hachiko, così chiamato dal professore, vive in perfetta armonia con il padrone il quale modifica con piacere le sue abitudini facendo rientrare il cane nella sua routine. Eisaburo e Hachiko rappresentano il perfetto rapporto d’amore che si instaura tra un umano e il suo animale: è un affetto puro, semplice, naturale e incondizionato.

A rendere la storia ancor più delicata e magica è l’ambientazione orientale degli anni 20 e 30 del 1900, periodo in cui il Giappone si affaccia alla modernità del tempo, ma che allo stesso modo conserva tradizioni antiche, rendendo l’atmosfera affascinante.

La prima parte del libro è quella più tenera e sognante in cui si conosce il rapporto e l’intesa tra Hachiko e Eisaburo, mentre la seconda è la più struggente e intensa della storia. Quando il padrone muore il piccolo akita non si perde d’animo, continua ad aspettare Eisaburo alla stazione, superando momenti difficili.

Una storia struggente che parla di amore e di fedeltà.

Vi lascio alla video recensione 🙂

Stefania Siano

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