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La figlia della foresta di J. Marillier | Recensione

Nell’Irlanda del X secolo, sospesa tra mito e storia, vive Lord Colum di Sevenwaters con i suoi sette figli, sei ragazzi e una bambina, Sorha. Sarà proprio lei, la più piccola della famiglia, a proteggere la casata e difendere la loro terra dai nemici britanni: il padre, infatti, è stato stregato da Lady Oonagh e i fratelli sono stati colpiti da un incantesimo che solo la ragazza potrà sciogliere. Per riuscirci, dovrà sostenere un lungo esilio da Sevenwaters e affrontare imprese durissime, che la feriranno nel corpo e nell’anima. E quando si troverà prigioniera degli avversari, la sua stessa vita – insieme a quella di coloro che ama – sarà in pericolo. Sorha conoscerà la paura, il tradimento, ma anche l’onore, la lealtà. E soprattutto l’amore. Basato su una solida conoscenza del mondo celtico e ispirato all’antico racconto “I sei cigni”, ripreso anche dai Grimm e da Andersen, “La figlia della foresta” intreccia tipici elementi fiabeschi (la matrigna malvagia, la metamorfosi magica, l’imposizione del silenzio) con le vicende di una vera famiglia che affronta difficoltà di ogni genere mettendo a dura prova i propri valori. È un’indimenticabile storia di coraggio che nasce dalla perdita, e di vite per sempre trasformate, capace, come le migliori leggende, di risvegliare in chi legge allo stesso tempo il senso del meraviglioso e la consapevolezza dei misteriosi schemi dell’esistenza.

La figlia della foresta è libro così bello, intenso e fiabesco che non lo  definisco solo una meravigliosa lettura, ma è un vero e proprio viaggio nei sentimenti umani.

Ci troviamo nell’Irlanda medievale, il severo e battagliero Lord Colum di Sevenwaters vive con i suoi sette figli, sei maschi e una femmina. E’ proprio attraverso gli occhi di quest’ultima, della piccola Sorha che conosciamo la sua storia. Lei, una tredicenne coraggiosa dal cuore puro, amante delle fiabe e delle erbe mediche, cresciuta senza madre, ma avvolta dall’affetto dei suoi fratelli e dalla magia che si respira nelle foreste di Sevenwaters. Queste terre sono popolate da creature incantate e misteriose, un luogo dove ogni angolo nasconde una favola. La vita di Sorha cambia quando il padre decide di sposare l’ammaliante e perfida Lady Oonagh, la quale lancerà un’incantesimo sui fratelli e sarà proprio la  nostra protagonista che tenterà di distruggere la maledizione.

Ecco, questa è solo una parte della trama, che è molto più densa di avvenimenti. La prima cosa che ho adorato è l’ambientazione, si respira magia fin dalle prime pagine: a volte questo elemento è più predominante, altre volte è solo un velo che avvolge la protagonista.

In genere siamo abituati, con i libri di oggi, a leggere di eroine che prendono in mano un’arma, si lanciano nel combattimento e nell’apprendimento di potenti incantesimi, ma qui Sorha non è così, la sua è una battaglia fatta di silenzi, lacrime trattenute, parole non dette, sofferenza fisica e mentale. Una lotta forse più dura di una classica battaglia.

La caratterizzazione dei personaggi è impeccabile, l’autrice con poche parole e gesti riesce a dare una personalità ben netta a tutti i personaggi! Se nelle prime pagine potreste fare fatica a ricordare tutti e sei i nomi dei fratelli di Sorha, vi assicuro che andando avanti (anche di poco) vi saranno ben chiari. Oltre ai fratelli, che ho adorato, ho amato Red, un personaggio chiave della storia. Red è un ragazzo che ha difficoltà a esprimere i propri sentimenti, eppure con pochi gesti l’autrice riesce a far trapelare ciò che sente e, come per la protagonista, anche lui intraprende un viaggio per capire cosa desidera realmente dalla vita.

La trama scorre in modo impeccabile con i giusti tempi, è un vero e proprio viaggio costellato di emozioni!

Ci tengo a dire che La figlia della foresta è il primo volume di una trilogia, al momento non si hanno notizie sulla pubblicazione degli altri due volumi. Anche se ci sono delle situazioni lasciate aperte, in questo volume c’è la conclusione della storia di Sorha, quindi se vi ispira la trama o vi ho incuriosito, fatevi un regalo e leggete questo libro meraviglioso fatto di magia, amore, coraggio e favole!

Tutti gli uccelli nel cielo di Anders | Recensione

Fin da piccoli, Patricia Delfine e Laurence Armstead hanno avuto visioni del mondo diverse e spesso opposte. Patricia sapeva parlare agli animali e trasformarsi in un uccello. Laurence è stato capace di costruire un supercomputer e una macchina del tempo (in grado però di muoversi solo di due secondi nel futuro). Nell’attraversare quell’incubo infinito che è la scuola media sono diventati alleati, per quanto un po’ diffidenti; almeno fino all’intervento di un misterioso consulente scolastico con un piano segreto… Mai avrebbero immaginato di ritrovarsi. Ma dieci anni dopo, ormai adulti, si incontrano di nuovo. Patricia si è laureata a Eltisley Labirinto, l’accademia segreta per chi ha poteri magici, mentre Laurence è un prodigio dell’ingegneria impegnato a cercare di salvare il pianeta. Trascinati sui fronti opposti di una guerra tra scienza e magia, Laurence e Patricia sono costretti a schierarsi, prendendo una decisione da cui dipendono il destino del pianeta e dell’umanità.

Una storia che intreccia elementi fantastici con la fantascienza!

Patricia e Laurence sono due ragazzini tanto diversi tra loro eppure, nella loro diversità, vivono delle situazioni in comune come il bullismo a scuola e un pessimo rapporto con i genitori. Saranno proprio questi eventi a farli avvicinare. Due anime solitarie e ferite, una collegata alla magia della natura, l’altra alla scienza.

Non sono una grande amante della fantascienza, eppure mi ha incuriosito questa trama per la presenza degli elementi fantastici.

Tutti gli uccelli nel cielo è un libro che possiamo dividere in due parti: nella prima il lettore conosce Patricia e Laurence adolescenti che vivono atti di bullismo a scuola. Sono fin dall’inizio ben caratterizzati e, seppur vivano entrambi le stesse situazioni, hanno un modo di reagire completamente diverso. Patricia ha un animo puro, cristallino, anche se soffre per il rapporto con i suoi genitori e per i maltrattamenti a scuola, mantiene sempre intatto il suo animo genuino e delicato, mentre Laurence cova rancore e tanta rabbia. Due modi di approcciarsi alla vita molto diversi. Ho adorato particolarmente questi primi capitoli perché l’autrice rende vivido il disagio e lo stato d’animo dei due protagonisti. 

Nella seconda parte c’è un salto temporale, i nostri protagonisti sono cresciuti, ognuno ha intrapreso la sua strada, uno la scienza, l’altra la magia, c’è una nuova ambientazione, dei nuovi personaggi eppure ho faticato molto a orientarmi trovando la storia un po’ confusionaria. A volte mi sono persa nello stile dell’autrice che anche se stilisticamente trovo molto bello, non mi ha molto coinvolta nella lettura. In più Patricia e Laurence non mi hanno trasmesso la stessa intensità che ho percepito nella prima parte.

Il romanzo di Anders è sicuramente una storia particolare, sia per l’intreccio di generi diversi ben bilanciati, sia per le varie tematiche che tratta come: bullismo, rapporti famigliari problematici, l’amicizia, la ricerca di se stessi, il progresso e l’impatto che questo ha sulla natura. Insomma punti attuali e molto sentiti oggi.

#Prodottofornitoda @Mondadori

La principessa delle ceneri di Laura Sebastian | Recensione

Theodosia aveva sei anni quando il suo Paese fu invaso, e sua madre, la Regina del Fuoco, fu assassinata davanti ai suoi occhi. Dieci anni dopo, Theo ha imparato a sopravvivere ai continui abusi del kaiser e della sua corte nelle vesti della ridicola Principessa delle Ceneri. Poi, un giorno, il kaiser la costringe a fare ciò che non avrebbe mai immaginato. Con le mani insanguinate e persa ogni speranza di reclamare il suo trono perduto, si rende conto che sopravvivere non è più sufficiente: deve seppellire nel profondo la ragazza che era un tempo. Ma ha ancora un’arma: la sua mente è più acuta di qualsiasi spada e il potere non si ottiene solo sul campo di battaglia. Per dieci anni, la Principessa delle Ceneri ha visto la sua terra saccheggiata e il suo popolo ridotto in schiavitù. Non può più ignorare i suoi sentimenti e i suoi ricordi. Decide di giurare vendetta, orchestrando un complotto per sedurre e uccidere il figlio guerriero del kaiser grazie all’aiuto di un gruppo di ribelli volubili e dotati di poteri magici. Ma Theo non si aspetta di provare sentimenti per il principe… Costretta a fare scelte impossibili e incapace di fidarsi anche di coloro che sono dalla sua parte, Theo dovrà decidere fino a che punto è disposta a spingersi per salvare il suo popolo, e quanto di sé stessa è pronta a sacrificare per diventare regina.

Un libro young adult fantasy che promette bene!

Theodosia ha solo sei anni quando il kaiser uccide sua madre e invade il suo regno, e per i seguenti dieci anni vive come ostaggio di guerra subendo abusi fisici e morali. Una morte, di cui è responsabile, la turba particolarmente e capisce che non può continuare a solo a sopravvivere, così, insieme a dei suoi alleati, cercherà di attaccare il kaiser puntando al principe Søren.

Ci troviamo in un’ambientazione fantasy medievale in cui il sistema magico è organizzato in base alle gemme degli Spiriti che racchiudono i poteri dei quattro elementi. Questo aspetto viene solo accennato in questo volume e spero che ci sia un approfondimento nel seguito.

Ho apprezzato molto il lavoro che ha fatto l’autrice sulla definizione della protagonista. Theodosia viene resa prigioniera dal kaiser a soli sei anni e vive per i seguenti dieci anni con un atteggiamento remissivo, si limita a subire nel tentativo di sopravvivere. Ma nel corso della storia il suo comportamento muta. La sedicenne impaurita e smarrita capisce che deve prendere in mano la situazione per riscattare se stessa e i pochi sopravvissuti del suo popolo.

Il libro è scritto dal punto di vista della protagonista e per questo motivo non c’è una grande introspezione dei personaggi secondari, ma ho amato molto anche Søren che nonostante sia cresciuto con l’educazione discutibile del padre che è un sovrano tiranno e violento, il giovane principe prova compassione e soffre quando deve uccidere. Una figura combattuta tra “ciò che gli ordina il padre” e “quello che vuole fare”.

La trama è un po’ lenta all’inizio, come è normale che sia per un primo volume di una trilogia, ma a me non è dispiaciuto. Ho apprezzato il ritmo, gli intrecci e la situazione politica. Non manca il lato romantico, anzi, c’è un accenno a un triangolo amoroso, ma nulla di invasivo perché il coinvolgimento che c’è tra Søren e Theodosia è molto più intenso. 

Lo stile di scrittura è un po’ descrittivo per i miei gusti e devo dire che nelle prime 100-150 pagine l’autrice tende a ripetere troppe volte gli stessi concetti e alcuni pensieri di Theodosia, ma fortunatamente andando avanti con la lettura la storia prende a scorrere meglio.

Insomma, La principessa delle Ceneri è un inizio di serie promettente tra intrighi di corte, personaggi combattuti, cattivi interessanti e una possibile storia d’amore tra due nemici. Sono curiosa di sapere come proseguirà la storia!

#Prodottofornitoda @Fanucci Editore

Sangue e cenere di Armentrout | Recensione

UNA FANCIULLA…
Scelta dalla nascita per dare vita a una nuova era, Poppy non è mai stata padrona della propria vita. La sua è un’esistenza solitaria, in cui tutto le è proibito: nessuno può guardarla, né toccarla o rivolgerle la parola.
Non è nemmeno libera di usare il proprio dono… Può solo aspettare il giorno della sua Ascensione, chiedendosi che cosa accadrà, mentre preferirebbe di gran lunga stare con le guardie, a combattere il male che ha distrutto la sua famiglia. Ma lei, la Vergine, non ha mai potuto decidere per se stessa.
UN DOVERE…
Il futuro del regno è sulle sue spalle, anche se lei quel fardello non lo ha mai voluto. Perché anche la Vergine ha un cuore, un’anima, dei desideri. E quando nella sua vita entra Hawke, la guardia incaricata di proteggerla e sorvegliarla, il destino e il dovere si intrecciano inesorabilmente con il desiderio. Quel giovane dagli occhi dorati alimenta la sua rabbia, la spinge a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto, la sfida a provare sensazioni nuove e inesplorate.
UN REGNO…
Abbandonato dagli dei e temuto dai mortali, un nuovo regno sta risorgendo dalle ceneri. Determinato a riprendersi ciò che gli spetta, l’Oscuro avanza assetato di vendetta. Ma più l’ombra del male si avvicina, più il confine tra ciò che è giusto o sbagliato diventa sottile. E quando la trama insanguinata che tiene insieme il suo mondo inizia a sfaldarsi, Poppy non rischia soltanto di essere ritenuta indegna dagli dei, ma anche di perdere il proprio cuore e la sua stessa vita.

Sangue e Cenere è il primo volume di una serie young adult – fantasy.
Dico subito che non avevo alte aspettative su questo libro, mi aspettavo una lettura che mi intrattenesse, un po’ “trash”, e devo dire che alla fine nella sua semplicità mi ha coinvolta.

La protagonista è Poppy, una  quasi diciannovenne che è considerata la Vergine, la prescelta. Lei ha un dono particolare e per questo motivo deve attendere il giorno della sua Ascensione. Fin da piccola vive lontana dal mondo, deve seguire regole molto rigide, non le è permesso neanche leggere un semplice libro di narrativa. Tutto cambia quando Hawke diventa la sua guardia del corpo, con lui inizierà a sentirsi capita e non solo.

L’autrice crea un’ambientazione medievale con la sua storia, le sue radici, creature fantastiche e mostruose (tra cui vampiri e licantropi). Dopo la Guerra dei Due Re, il regno di Solis si consolida, sconfiggendo il regno avversario e gli Atlantiani, ma non tutti sono scomparsi, ci sono ancora i sostenitori di questo regno e l’Oscuro è pronto a rapire la Vergine che tanto custodisce il regno di Solis.

Questo primo volume possiamo definirlo introduttivo, c’è più azione verso la fine del volume eppure devo dire che la “lentezza” iniziale non mi è dispiaciuta, anzi. I personaggi principali sono Poppy e Hawke e mi sono piaciuti molto all’inizio: lei ha vissuto per tutta la sua vita in una prigione d’oro, fatta di regole e di umiliazioni, ma nonostante questo è anche una ragazza molto combattiva che però è anche premurosa e compassionevole. Verso la fine del volume non mi ha molto convinta, avrei preferito una maggior fermezza in alcuni suoi gesti e scelte, ma sono curiosa di sapere come evolverà il personaggio nel secondo volume.
Ho trovato particolare e intrigante all’inizio Hawke, una guardia sfrontata e smaliziata, eppure non fa mistero di un lato premuroso che riserva soltanto a Poppy. I due insieme creano un bel mix di momenti di tensione e di dolcezza.

Nota di merito va al mio personaggio preferito: Vikter! Una delle prime guardie del corpo di Poppy che ha un atteggiamento paterno e protettivo nei suoi confronti.

Per quanto riguarda la trama l’ho trovata un po’ scontata, insomma il grande “colpo di scena” l’avevo capito alle prime trenta pagine del libro, quindi nel momento della rivelazione finale non ho provato quelle sensazioni sconvolgenti che avrei dovuto provare.

Colpi di scena prevedibili a parte, questo libro mi ha intrattenuto tenendomi incollata alle pagine. Se avete voglia di un libro leggero, intenso, scorrevole, con una storia d’amore enemies to lovers e con un po’ di scene spicy, allora è la lettura giusta 🙂

Questa violenta fine di Chloe Gong | Recensione

Corre l’anno 1927 e Shanghai pare ormai sull’orlo della rivoluzione. Dopo aver fatto credere a Roma di aver commesso un crimine terribile pur di allontanarlo da sé e proteggerlo da una faida sanguinaria, Juliette si è lanciata in una nuova missione. Una mossa sbagliata, però, e metterà a rischio il suo ruolo al comando della Gang Scarlatta, dove già qualcuno è pronto a prendere il suo posto. Roma intanto non si dà pace: se lui non avesse permesso a Juliette di rientrare nella sua vita, niente di quel che è successo sarebbe accaduto. E, in preda alla disperazione e determinato a sistemare la situazione, arriva persino a maturare un’idea estrema. Quando però un nuovo mostruoso pericolo si manifesta in città, nonostante i tanti segreti che li separano, Juliette e Roma si ritrovano un’altra volta faccia a faccia. Shanghai, poi, è ormai sull’orlo del collasso: i nazionalisti stanno marciando sulla città, le voci di una guerra civile imminente si fanno sempre più insistenti e la leadership delle due gang rischia il totale annientamento. Roma e Juliette non hanno scelta: devono unire le loro forze se vogliono anche solo sperare di sconfiggere ciò che minaccia loro e la città. Ma i due ragazzi sono preparati a tutto tranne che al compito più difficile: proteggere i loro cuori l’uno dall’altra.

Sarò sincera… quando ho iniziato questa serie già sapevo cosa aspettarmi. Insomma, rivisitazione di Romeo e Giulietta più aggiungiamo il titolo dell’ultimo volume “questa violenta fine” che tipo di conclusione potevo aspettarmi? Eppure non ero pronta al COME!

Con quest’ultimo volume della dilogia, Gong è stata capace di trascinarmi in un turbinio di azione, mistero, scene toccanti per arrivare a una conclusione “violenta”, che mi ha lasciata senza parole e con un groviglio di emozioni che mi ha fatto compagnia per almeno i seguenti due giorni, ma andiamo per gradi.

Non è passato molto tempo dagli avvenimenti del primo volume. Il comportamento di Roma è completamente cambiato dopo l’omicidio che ha commesso Juliette e l’erede dei Fiori Bianchi è deciso a vendicare la morte del suo amico. Shanghai sta per crollare per una guerra civile imminente e a peggiorare le cose è la “follia” che ritorna. Proprio per questo motivo saranno i capi delle due gang a far collaborare di nuovo Roma e Juliette dato che avevano iniziato insieme le indagini su questa malattia.

Premettendo che trovo sempre lo stile dell’autrice troppo descrittivo per i miei gusti e per questo mi ha rallentato la lettura, ma questo secondo volume ha una marcia in più proprio per le relazioni che si evolvono e per i protagonisti, soprattutto i secondari, che si approfondiscono e che hanno maggiore campo di azione.

Se nel primo volume la sfera romantica viene messa in secondo piano per dare più spazio alle indagini, qui non rimarrete delusi. L’astio che prova Roma nei confronti di Juliette lo mette a dura prova, soprattutto quando deve collaborare spalla a spalla con la sua nemica. Ho amato il conflitto interiore di Roma, trovandolo realistico, umano e per nulla costruito. Non è il classico uomo alfa della situazione, anzi, mentre Juliette continua a essere una ragazza forte, determinata, che ha le sue fragilità, ma che riesce a reagire andando anche contro ciò che desidera realmente. Un personaggio femminile ben costruito e secondo me il migliore scritto negli ultimi tempi nel panorama fantasy.

Oltre alla coppia protagonista che mi ha fatto soffrire e palpitare il cuore, ho adorato anche una seconda coppia che in questo volume ha avuto più “respiro” e sto parlando del sensibile Benedikt e del carismatico e sfrontato Marshall. Una relazione impensabile negli anni ’20, anche pericolosa, eppure ho adorato l’evoluzione dei due! Ma oltre loro abbiamo anche un approfondimento sulle cugine di Juliette e sulla sorella di Roma. Insomma un volume conclusivo che a livello di trama è impegnativo per i vari intrecci e i subbugli di Shanghai che però vi lascerà senza fiato!

Inoltre l’autrice ha ambientato la storia su eventi storici realmente accaduti nel 1927, dove i comunisti e i nazionalisti hanno giocato un ruolo importante per l’inizio della guerra civile cinese.

Se avete voglia di una serie diversa dalle solite, intensa e originale che vi catturi per l’intreccio e la caratterizzazione dei personaggi, allora vi consiglio di iniziare subito questa dilogia!

#Prodottofornitoda @Mondadori

Queste gioie violente di Chloe Gong | Recensione

Corre l’anno 1926 e a Shanghai, scintillante come non mai, si respira un’aria di dissolutezza. Una faida sanguinosa tra due gang nemiche tinge di rosso le strade, lasciando la città inerme nella morsa del caos. Al centro di tutto c’è la diciottenne Juliette Cai che, dopo un passato lontano dagli affari di famiglia, ha deciso ora di prenderne in mano le redini e assumere il ruolo che le spetta di diritto nella Gang Scarlatta, un’organizzazione di criminali completamente al di sopra della legge. Ma non sono gli unici a voler imporre il proprio controllo sulla città. A contendere il loro potere, infatti, ci sono i Fiori Bianchi, nemici da generazioni. E dietro ogni loro mossa, c’è il loro rampollo, Roma Montagov, il primo amore di Juliette… ma anche il primo ad averla tradita. Quando gli affiliati di entrambe le gang iniziano a mostrare segni di instabilità, che culminano in suicidi cruenti, si diffondono strane voci. Si parla di contagio, di follia, di mostri nascosti nell’ombra. A mano a mano che le morti si accumulano, Juliette e Roma sono costretti a mettere da parte le armi – e il rancore che provano l’una per l’altro – e a iniziare a collaborare. Se non riusciranno a fermare il caos che sta sconvolgendo la loro gente e Shanghai, non resterà più nulla su cui esercitare il loro dominio. In questa originalissima rivisitazione del classico di Shakespeare, Chloe Gong conduce i lettori in un viaggio avventuroso e commovente durante il quale violenza e passione si mescolano nei destini dei giovani protagonisti.

Queste gioie violente è un romanzo che viene pubblicizzato come rivisitazione del classico di Shakespeare “Romeo e Giulietta” e seppur ci siano, ovviamente, degli elementi in comune, aspettatevi una storia molto più intricata e stimolante.

Il lettore scopre una Shanghai turbolenta e dilaniata dalla faida di due gang nemiche che porta il caos per le strade: la Gang Scarlatta e i Fiori Bianchi. I rispettivi eredi Juliette Cai e Roma Montagov si innamorano da adolescenti, ma la faida tra le famiglie è così profonda che i due da amanti diventano nemici. Eppure, quando compare un mostro a Shanghai che trascina alla “follia” tra le persone, i due eredi metteranno da parte l’astio per collaborare.

Ho trovato l’ambientazione ben dettagliata, la Shanghai dei anni ’20 appare grigia, oscura, peccaminosa per i traffici e i loschi affari delle due gang. Oltre agli Scarlatti e ai Fiori Bianchi che popolano la città ci sono anche  i comunisti e le forze straniere, insomma una città popolata da varie personalità che cercano di avere il loro tornaconto.

Gong riesce a concretizzare non solo questa Shanghai divisa, ma anche la struttura delle due gang che sono molto diverse tra loro. Da una parte abbiamo gli Scarlatti di cui fanno parte principalmente i componenti della famiglia Cai, quindi c’è una struttura gerarchica familiare composta da zii, cugini ecc. I Fiori Bianchi hanno un’organizzazione che opera più nel caso, dove la maggior parte sono russi.

Punto forte secondo me sono le atmosfere e l’ambientazione, peccato che non mi abbia convinto lo stile dell’autrice che per i miei gusti è troppo descrittivo e spesso mi perdevo nella narrazione e dovevo tornare indietro.

La trama principale l’ho trovata interessante, ben articolata, anche se la parte della follia e di questo mostro a tratti mi hanno lasciata un po’ perplessa, ma nel complesso fila, mentre la storia d’amore tra i due protagonisti è un qualcosa che rimane di sfondo perché l’autrice crea il focus sull’aspetto thriller e investigativo. Se vi aspettate scene d’amore appassionate e romantiche, non è quello che succede, almeno in questo primo volume. Parlando proprio della sfera romantica mi sarebbe piaciuto leggere qualche capitolo ambientato anni prima, quando Roma e Juliette stavano insieme, per entrare più in sintonia con la loro storia, invece l’autrice si limita a raccontare qualche frammento attraverso i ricordi dei personaggi. Ecco Gong è un’autrice che predilige più raccontare invece di far agire i personaggi secondo me.

I personaggi sono ben caratterizzati  e ho apprezzato molto il contrasto tra Juliette e Roma.
La prima è una ragazza fiera, tenace, forte, molto coraggiosa, pronta a prendere decisioni anche difficili per difendere la sua famiglia, poi abbiamo Roma, un ragazzo dalla corazza dura, ma non aspettatevi il tipico maschio alfa, in realtà è sensibile e fedele a chi ama. Un contrasto che ho apprezzato molto!

In più ho trovato ben caratterizzati anche i personaggi secondari, come le cugine di Juliette e, in particolar modo, Benedikt e Marshall e il loro rapporto fatto di esitazioni di cose dette e non dette.

Queste gioie violente vi catapulterà in una Shanghai violenta, avvolta dai fumi degli eccessi e della malavita, tra intrighi, misteri e colpi di scena.

#prodottofornitoda @Mondadori

Le ombre tra noi di Tricia Levenseller | Recensione

“Non hanno mai trovato il corpo del primo e unico ragazzo che mi ha spezzato il cuore. E mai lo troveranno.” Alessandra è stanca di essere trascurata e ha escogitato un piano per diventare potente: 1. Corteggiare il Re delle Ombre. 2. Sposarlo. 3. Ucciderlo ed ereditare il regno. Nessuno conosce il vero potere del Re delle Ombre. Alcuni sostengono che può far eseguire i suoi ordini alle ombre che gli danzano intorno. Altri dicono che le ombre gli parlano, sussurrandogli i pensieri dei suoi nemici. In ogni caso, Alessandra ha un obiettivo ambizioso e farà di tutto per raggiungerlo. Non è la sola, però, a voler uccidere il Re. Quando qualcuno attenta alla vita del sovrano, Alessandra si ritrova costretta a proteggerlo, almeno fino a che non sarà la sua consorte. E dovrà lottare per non innamorarsene. Dopotutto, quale migliore compagna di una regina astuta e senza scrupoli per un Re delle Ombre?

Un libro young adult – fantasy con una protagonista un po’ villan e un po’ matta!

Alessandra ha solo quindici anni quando viene lasciata dal suo primo amore e nella disperazione lo uccide. Da quel momento usa gli uomini solo per soddisfare il suo piacere sessuale e focalizza i suoi obiettivi su una persona in particolare, estremamente potente e irraggiungibile: il Re delle Ombre.
Un Re avvolto dalle ombre, invincibile e che nessuno può toccare, pena la morte!

Tricia Levenseller racconta una storia scorrevole dal punto di vista di una protagonista un po’ insolita. Alessandra è una diciottenne forte, ambiziosa, tenace, curiosa e istigatrice, nonostante questo la delusione con il suo ex fidanzato le ha lasciato non poche ferite. Anche se si presenta come un personaggio “villan”, nel corso della storia è possibile intravedere anche il suo lato più umano da semplice ragazza che desidera essere considerata per il suo valore e il suo intelletto. Infatti, nel momento in cui entra nella corte sfoggia subito la sua abilità nel realizzare abiti particolari che catturano l’attenzione dei nobili.

Avrei preferito un maggior approfondimento sulla protagonista, a maggior ragione che la storia è dal suo punto di vista, passa spesso dall’essere un’assassina arrivista, all’essere una semplice ragazza diciottenne e questi sbalzi mi hanno lasciata un po’ perplessa. Però ho apprezzato il fatto di leggere di una protagonista che va un po’ contro la “morale”, qui non abbiamo la solita dolce e delicata fanciulla dai buoni sentimenti e paladina della giustizia. Diverso è per il Re delle Ombre, dove c’è un miglior lavoro sulla sua caratterizzazione. Un personaggio affascinante ed enigmatico e  ho apprezzato molto l’originalità sulla costruzione della figura del signore delle ombre e di come queste tenebre fanno parte di lui. Interessante anche la storia dei suoi genitori e avrei tanto voluto leggere qualcosina in più sul precedente re e la sua consorte. Il Re delle Ombre rappresenta il sovrano severo, freddo, austero, un po’ sadico, ma allo stesso tempo dolce e delicato quando si rapporta con la protagonista.

Nella prima parte del libro il lettore scopre come Alessandra si introduce nella corte, mentre dalla metà in poi si susseguono le vicende politiche che hanno forse una risoluzione un po’ troppo sbrigativa.

L’ambientazione è un po’ vaga, l’autrice si sofferma molto di più sulla descrizione degli abbigliamenti di Alessandra e dei nobili.

Nel complesso “Le ombre tra noi” è un romanzo scorrevole,  una lettura che definisco “a snack” (ovvero una pagina tira l’altra), una storia che sicuramente attirerà un pubblico più giovane o chi ha voglia di un’avventura non impegnativa.

#Prodottofornitoda @Mondadori

Violet e il libro proibito di Kelly Barnhill | Recensione

Nelle fiabe, tutte le principesse sono bellissime, i draghi orrende e spietate creature e le storie… semplici e innocue storie. Ma questa non è affatto una fiaba come le altre. Nel regno di Andulan, la figlia del re si chiama Violet. È una ragazzina solitaria, con gli occhi di colore diverso e una massa di ricci che le nasconde la faccia. Si vede brutta, e questo la rende insicura. C’è solo un momento in cui non si sente sbagliata: quando racconta storie. Perché Violet è una lettrice voracissima e una voracissima narratrice di favole. Se apre bocca rapisce tutti, dalle dame di corte al più umile dei servitori. Quando insieme al suo migliore amico, Demetrius, trova nei sotterranei del castello un misterioso libro, è convinta di aver scoperto una miniera di storie che cambierà la sua vita. E la sua vita cambia, ma non come aveva immaginato… Dal polveroso tomo si leva la voce spaventosa di una divinità dimenticata, che inizia a sussurrare ai servitori, alle ancelle, al popolo, ammaliando l’intero reame. Ammalia il re, offrendogli l’opportunità di catturare l’ultimo drago sopravvissuto. E ammalia la principessa Violet, con l’illusione di renderla bellissima. Ma ogni parola sussurrata dal libro proibito ha un prezzo, e tremende conseguenze. E Violet, per salvare il regno, dovrà trovare il modo di ascoltare solo le voci amiche, e di raccontare l’unica storia che potrà guarire il suo mondo.

Un romanzo per ragazzi con una protagonista realistica e attuale!

Violet è l’unica figlia dei sovrani del regno di Andulan, ed è una principessa diversa da quelle descritte nelle favole. Lei non ha capelli lucenti, non ha un viso dai tratti delicati, appena una persona la vede non pensa “che bella principessa” e di questo ne soffre. Un giorno, una presenza oscura ammalierà tutto il reame, compresa lei con l’illusione di renderla bellissima.

Violet e il libro proibito è una storia avvincente e con temi attuali che vanno a rompere un po’ la visione della principessa bella e delicata. È una protagonista tenace, curiosa, intelligente, ma anche fragile per il disagio di non avere quella bellezza da principessa delle fiabe. Insieme a lei c’è anche il suo amico Demetrius, uno stalliere coraggioso che ha una grande sensibilità e soprattutto riesce a comprendere gli animali, anche quelli più feroci.

Ho adorato la loro amicizia e il percorso che intraprendono in un viaggio alla ricerca di loro stessi, superando prove e affrontando le proprie debolezze. 

Barnhill crea un’ambientazione di un fantasy classico con castelli, dame, cavalieri, draghi, e con gli elementi tipici di questo genere riesce a rendere la lettura interessante con una protagonista fuori un po’ dagli schemi.

Con Violet si affronta un problema molto attuale riguardo all’aspetto estetico, di quanto siano gli altri a darne importanza e di conseguenza questo ci rende insicuri. Un tema delicato da affrontare in un libro per ragazzi che Barnhill tratta in modo giusto e avvincente, infiocchettando il tutto con la trama avventurosa e fantastica.

La storia è raccontata dal cantastorie, scelta narrativa interessante anche se avrei preferito i capitoli in prima persona con i punti di vista di Violet e Demetrius, ma questo è un gusto personale.
Nota di merito sono le bellissime illustrazioni che impreziosiscono la storia.

Un’avventura coinvolgente che tratta di un dio malvagio, di un re affranto, di una grande amicizia, di una ragazzina dal cuore ferito e si parla anche delle storie e del potere che hanno su di noi.

#Prodottofornitoda @Deagostini