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Un’estate con la Strega dell’Ovest di Kaho Nashiki | Recensione

Un’estate con la Strega dell’Ovest di Kaho Nashiki | Recensione

Un’estate con la Strega dell’Ovest 

Kaho Nashiki

Mai ha tredici anni e non vuole più andare a scuola. La madre, preoccupata, decide di mandarla a stare dalla nonna per un po’, in una bella casetta nella campagna giapponese sul limitare dei monti. La nonna è una signora inglese ormai vedova, arrivata in Giappone molti anni prima e rimasta lì per amore. Sia Mai che la madre si riferiscono a lei come la “Strega dell’Ovest”, ma nel momento in cui la nonna le rivela di possedere realmente dei poteri magici, Mai rimane incredula e diffidente. Quando però le propone di affrontare il duro addestramento da strega, accetta senza esitazioni. Immerse nella natura incontaminata del Giappone più remoto, nonna e nipote passano insieme settimane meravigliose in raccoglimento, lontane dalla frenesia della vita di città, a lavorare nell’orto, raccogliere erbe selvatiche e cucinare, oltre a dedicarsi, naturalmente, a quelli che sono, secondo la nonna, i rudimenti di base per una giovane strega. A questa storia catartica e rivelatrice, negli anni, l’autrice ha voluto aggiungere tre brevi racconti che ne riprendono i personaggi e l’ambientazione e che proponiamo fedelmente nella presente edizione.

Quel mese e poco più in cui la mamma le aveva rivelato, seria in volto, che sì, la nonna era una strega vera, e da allora, quando erano sole, aveva cominciato a chiamarla Strega dell’Ovest. 

Una fiaba con sfumature orientali che aiuta a crescere. 

Nashiki racconta la storia di Mai, una ragazzina di tredici anni molto sensibile, che all’improvviso si rifiuta di andare a scuola. La madre decide di farle passare del tempo con la nonna, una donna inglese sbarcata in Giappone per amore. Così, Mai passerà del tempo con colei che viene chiamata la “Strega dell’Ovest” e, grazie a sua nonna, inizierà l’addestramento per diventare una strega. 

Una favola dolce, delicata e fiabesca. In un’ambientazione realistica con delle sfumature surreali, Nashiki racconta la storia di una ragazzina che ha problemi a scuola, che inizia a chiudersi in se stessa e va a somatizzare il suo disagio. Quando la madre la porta dalla nonna, Mai inizia a guardare il mondo con occhi diversi. 

Lo stile dell’autrice è scorrevole e semplice. Non si sofferma su descrizioni superflue e rende palpabile le emozioni della piccola Mai, trasmettendole facilmente  al lettore. 

Si parla di responsabilità, di regole, di sentimenti, di magia e di morte. La nonna risponde ai quesiti sulla vita di Mai in modo genuino e delicato. Ho adorato il rapporto affettuoso e magico tra nipote e nonna, spesso la lettura mi ha rievocato momenti che passavo con la mia di nonna, che da piccola consideravo un po’ magica, ma alla fine non è così? Tutti i nonni hanno la capacità di trasmettere un pizzico di magia ai nipoti, chi più e chi meno. Si parla di un racconto lungo, ma pur sempre un racconto. La storia è semplice e lineare, non ci sono colpi di scena o particolari intrecci, ma è intima ed emozionante. 

Un’estate con la Strega dell’Ovest è una storia che vi conquisterà e vi trascinerà nella campagna giapponese, regalandovi delle piacevoli ore di lettura. 

Stefania Siano

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