Miliardario a cinque stelle
Tash Aw
Benvenuti a Shanghai: un luogo dove può succedere di tutto e dove tutti possono diventare qualcuno. Cinque nuovi arrivati sono in cerca di riscatto: Phoebe, che si costruisce una nuova identità fatta di false borse griffate, manuali di self-help e pose studiate con l’obiettivo di trovare un uomo ricco; Gary, giovanissima popstar con un’infanzia difficile alle spalle, catapultato dai miseri villaggi della Malesia rurale alle sterminate platee asiatiche; Justin CK Lim, figlio adottivo di una ricca famiglia di immobiliaristi malesi, incaricato di gestirne gli affari a Shanghai; Leong Yinghui, imprenditrice in ascesa la cui totale dedizione al lavoro nasconde la solitudine della vita privata; e infine Walter Chao, misterioso e accattivante uomo d’affari che è anche autore, sotto pseudonimo, del manualetto per diventare «miliardari a cinque stelle». Mentre le vite dei protagonisti s’intrecciano l’una con l’altra, sullo sfondo lussi sfrenati e architetture ardite convivono con miserie insostenibili, slum claustrofobici e nostalgiche vestigia di un passato in estinzione. Ne emerge il ritratto di una società inarrestabile, dove le vite e le carriere possono conoscere formidabili ascese e catastrofiche cadute nell’arco di pochi mesi, così come interi quartieri possono sparire dal giorno alla notte per lasciar spazio a futuristici grattacieli.
Finalista al Man Booker Prize, Miliardario a cinque stelle è un romanzo dalle mille luci ambientato nel cuore pulsante dell’Asia contemporanea.
Tempo fa – non ricordo esattamente quando – decisi che un giorno sarei diventato molto ricco. E con ciò non intendo soltanto agiato e benestante, ma smisuratamente, incommensurabilmente ricco, nel modo in cui solo i bambini sanno immaginare la ricchezza.
Sullo sfondo dell’affascinante metropoli orientale, l’autore ci racconta di storie di vita intense e complicate.
Tash Aw narra con uno stile fluido e dettagliato di cinque personaggi molto diversi tra loro che si trovano a Shanghai per migliorare la loro vita. Conosciamo Phoebe, Gary, Justin CK Lim, Leong Yinghui e Waler Chao, cinque nomi che racchiudono cinque passati, relazioni, aspirazioni, paure e speranze diverse. Con capitoli alternati il lettore scorge ogni angolo dell’animo e della psiche di queste figure che sono i protagonisti di una storia fatta di pause e riflessioni.
Nel primo capitolo esordisce Walter Chao, un uomo misterioso e ricco, il quale comprende che il vero piacere non è il lusso e una vita fatta di sfarzo e oggetti preziosi, ma lavorare al fine di aiutare il prossimo. Solo così si ha una vera soddisfazione e proprio per questo motivo scrive, sotto pseudonimo, un libro motivazionale. Chao è un personaggio che mi ha incuriosito molto, i suoi capitoli sono particolarmente introspettivi, intensi, pieni di riflessioni sulla vita e sul progetto che vuole portare avanti.
Un altro personaggio che mi ha catturato particolarmente è Leong Yinghui, una donna imprenditrice che dedica la sua vita al lavoro e per questo viene screditata dalle persone perché non si abbassa al concetto di accantonare la sua indipendenza per trovare marito e sposarsi. Con lei si scopre la superficialità che regna sovrana nella società di Shanghai, una metropoli fatta di lussi, che offre possibilità, alimenta sogni, ma che è anche piena di pregiudizi.
Phoebe e Gary sono due personaggi che mi hanno fatto provare in alcuni momenti tenerezza, entrambi diversi, ma allo stesso modo fragili. Ho provato più distacco per Lim, una figura che non mi ha coinvolto particolarmente, forse perché sono entrata più in sintonia con gli altri protagonisti.
Tra lussi, aspirazioni e desideri si conosce una Shanghai tanto ammaliante quanto pericolosa che attira con le sue luci, le sue promesse e trascina in un turbine di decadenza che si traduce in una lotta alla sopravvivenza.
Nella prima parte del libro i protagonisti vengono presentati in modo minuzioso e per questo motivo ho trovato la narrazione un po’ lenta, ma la storia diventa più interessante nella seconda parte quando l’autore, con eleganza e abile maestria, intreccia le vite di questi cinque personaggi, facendoli scontrare in un percorso pieno di ostacoli e insidie.
La storia è molto lineare, non ci sono colpi di scena o azione, ma si parla di una narrazione fluida, accurata e introspettiva. Aw si concentra sulle vicende di questi personaggi e, dietro le situazioni che vivono, si coglie l’accusa che fa verso la società che favorisce l’esteriorità e i soldi.
#Prodottofornitoda @Fazi Editore
CICALA
Shaun Tan
La storia di un impiegato che passa le sue giornate in ufficio e di tutti i collaboratori che non lo apprezzano. La cicala lavora faticosamente, giorno dopo giorno, i suoi capi non la stimano ed è vittima di bullismo da parte dei suoi collaboratori. Ma un giorno la cicala sale sul tetto dell’ufficio qui accade qualcosa di veramente straordinario. Un racconto dedicato a tutti coloro che almeno una volta si sono sentiti poco considerati, trascurati o oberati di lavoro, firmato dal più acclamato creatore di libri illustrati australiano.
Cicala racconta storia.
Storia buona. Storia semplice.
Storia comprensibile anche agli umani.
Tok! Tok! Tok!
Spesso mi chiedono: perché leggi i libri illustrati?
Perché le immagini accompagnate da poche parole hanno il potere di raccontare una storia intensa e potete.
Cicala è un albo illustrato che narra, con poche parole essenziali, la storia di Cicala, un impiegato che dedica diciassette anni della sua vita al lavoro senza avere alcun riconoscimento, anzi, viene preso di mira dai suoi colleghi che lo maltrattano.
La storia procede fluida con illustrazioni monotonali, le quali intensificano le emozioni cupe e claustrofobiche che trasmette la storia. Le tinte fredde richiamano molto il concetto della metropoli, del lavoro opprimente e della triste vita che vive il protagonista.
Una storia con uno stile poetico e dal sapore amaro che può avere più chiavi di lettura.
Molti si posso immedesimare nel protagonista: una persona che ha dato, o che continua a dare, molto nel campo lavorativo, ma che nonostante i mille sforzi non viene gratificato. Non c’è un sistema di meritocrazia e nonostante tutto si continua la propria vita con il capo chino.
Altro punto che ho notato è il continuo confronto tra natura e uomo. Cicala scopre il nostro mondo che è fatto di soprusi, violenze, egoismo, un posto in cui non si ha rispetto per la vita altrui. Eppure lui ci osserva, ci studia in atteggiamento remissivo fino a deriderci nel momento della sua liberazione.
Shaun Tan colpisce il lettore con una storia molto reale che trae origine dalla vita comune e viene enfatizzata da elementi surreali, ponendo punti di riflessione sulla nostra esistenza.
#Prodottofornitoda @Tunué
IL PRINCIPE CRUDELE
Holly Black
Jude era solo una bimba quando i suoi genitori furono brutalmente assassinati. Fu allora che sia lei che le sue sorelle vennero rapite e condotte nel profondo della foresta, nel mondo magico. Dieci anni dopo, l’orrore e i ricordi di quel giorno lontano e terribile ormai sfocati, Jude, ora diciassettenne, è stanca di essere maltrattata da tutti e soprattutto vuole sentirsi finalmente parte del luogo in cui è cresciuta, poco importa se non le scorre nemmeno una goccia di sangue magico nelle vene. Ma le creature che le stanno intorno disprezzano gli umani. E in particolare li disprezza il principe Cardan, il figlio più giovane e crudele del Sommo Re. Per ottenere un posto a corte, perciò, Jude sarà costretta a scontrarsi proprio con lui, e nel farlo, a mano a mano che si ritroverà invischiata negli intrighi e negli inganni di palazzo, scoprirà la sua propensione naturale per l’inganno e gli spargimenti di sangue. Quando però si affaccia all’orizzonte il pericolo di una guerra civile che potrebbe far sprofondare la corte in una spirale di violenza, Jude non ha esitazioni. Per salvare il mondo in cui vive è pronta a rischiare il tutto per tutto.
Le creature del mondo magico compensano la loro incapacità di mentire con una panoplia di perfidie e crudeltà. Cattiverie, scherzi, omissioni, enigmi, scandali, per non parlare delle vendette reciproche per vecchie ruggini oramai quasi dimenticate. Le tempeste sono meno instabili di loro, i mari meno capricciosi.
Un’avventura che lascia sulle spine tra intrighi di corte, tradimenti e perversioni del mondo magico.
Ho sentito tante opinioni positive riguardo Il principe crudele e proprio per questo entusiasmo ho affrontato la lettura con un certo distacco. Ebbene, non posso che unirmi ai commenti positivi perché la Black ha fatto un buon lavoro con questa storia.
L’autrice ci racconta di creature magiche perverse, egoiste, cattive e aggressive.
Il lettore segue le vicende di Jude, una ragazza che, insieme alle sue sorelle, viene portata nel mondo magico dove cerca di ambientarsi e di sopportare i soprusi e le molestie che le riservano le fate di alto rango. Per le creature incantate lei e sua sorella gemella Taryn sono solo umane e quindi una razza mortale e inferiore. Proprio per questo motivo Jude cercherà in tutti i modi di elevarsi di posizione e per questa sua decisione si troverà a scoprire i complotti e i misteri della corte delle fate.
Con questa storia si entra subito nell’azione già dal primo capitolo perché la vita tranquilla di Jude viene sconvolta quando un generale del mondo magico, Madoc, fa irruzione nella sua casa e uccide i suoi genitori a sangue freddo, per poi portarla con sé, insieme a Taryn e sua sorella maggiore Vivi, nel mondo incantato. Solo poco dopo scopriamo che in realtà Vivi è la figlia di Madoc, il quale era andato a riprendere sua moglie umana che lo aveva lasciato per ricrearsi una vita con un altro uomo. Per una questione di onore il generale decide di cresce le due gemelle mortali. La Black fin dalle prime pagine crea una storia colma di suspense, nulla è lasciato al caso. Si tratta della tipica storia a puzzle in cui l’autore dissemina informazioni e rivelazioni nei capitoli, e man mano che si va avanti nella lettura si collocano i tasselli, scoprendo una trama originale.
Con uno stile accattivante e avvincente, il lettore viene coinvolto nell’avventura di Jude, una protagonista che ho apprezzato per la determinazione e il coraggio. Taryn è un personaggio che rimane più all’oscuro, dallo spirito più mite, sottomesso, ma che allo stesso modo mi ha incuriosito.
In questa storia ci sono molti personaggi che hanno catturato la mia attenzione, come il crudele principe Cardan che non perde occasione per deridere la razza umana, il violento Valerian, la maligna Nicasia e il pacato Locke. Ognuno di loro caratterizzato molto bene, con lati oscuri e una storia complessa e tragica. Non fatevi ingannare dal titolo perché in questa storia non esiste un solo principe crudele. Cardan è un personaggio che si svela di più verso la fine del libro, purtroppo non c’è una sua grande evoluzione, ma confido che questo sviluppo ci sia nel prossimo volume.
Ho riscontrato un ritmo un po’ lento per metà storia, ci sono situazioni che vanno un po’ per le lunghe, ma verrete sicuramente sconvolti dai colpi di scena.
Il principe crudele è una storia contorta, piena di personaggi maligni, situazioni ingiuste e tragiche. Non posso che consigliarvi di farvi ammaliare dalla corte del Sommo Re, dal contorto Cardan e dalla coraggiosa Jude.
#Prodottofornitoda @Mondadori
Io e Charlot
Arianna di Genova
Successe una cosa inaspettata. Quasi senza accorgermene mi vestii con un paio di pantaloni troppo grandi per me, una giacchetta troppo piccola e infilai ai piedi due scarpe da gigante. Raccolsi un bastone di bambù e calzai una bombetta nera sulla testa. Incollai anche due baffetti corti corti sotto il naso. Era nato Charlot…
Raccolsi un bastone di bambù e calzai una bombetta nera sulla testa. Quel tipo di cappello era spassoso perché era davvero stretto per la mia capigliatura folta e riccioluta. Incollai anche due baffetti corti corti sotto il naso.
E adesso? Che dovevo fare?
Non avevo nessuna idea su come si sarebbe comportato in scena quel tipo che avevo creato, così malandato eppure pieno di dignità.
Io e Charlot è un libro che tratta della storia di Charlie Chaplin, o per meglio dire, è proprio Chaplin che racconta con parole semplici la sua vita.
Il libro è indirizzato a un pubblico per ragazzi e per questo la narrazione ha uno stile delicato.
Il protagonista racconta del suo passato come se stesse narrando una favola della buona notte.
La vita di questo grande artista è complicata, piena di delusioni, sconfitte e di amori molto discussi, ma l’autrice sintetizza la sua storia, soffermandosi principalmente sul suo passato, su quando era bambino, sul rapporto d’affetto che aveva con il fratello maggiore, sulla madre malata e sul percorso della nascita del personaggio per il quale viene ricordato ed elogiato: Charlot.
Il testo è accompagnato da delle deliziose illustrazioni di Alessandro Sanna che nella loro semplicità, realizzate con linee sottili e spesse, sono dinamiche.
Ottimo libro da regalare ai ragazzini per far scoprire questo grande personaggio.
Scrivi
Marianna Brogi
Due donne, due tempi fra loro lontani, un paese antico e remoto, due storie che si intrecciano nel tempo, in un dialogo appassionato e riflessivo. I due fili narrativi di Celeste e Dorotea si dipanano parallelamente, attraverso un affresco affascinante di tempi e luoghi, nelle sfaccettature dell’Italia del Novecento, fino a confluire in un’unica corrente narrativa, potente ed evocativa.
Questa è la storia di come la scrittura è diventata strumento di cura e di forza, di come le parole spesso valichino la volontà e portino i fatti narrati già dove si sarebbero conclusi per davvero.
Un romanzo dallo stile delicato che parla di vita e della passione per la scrittura.
Dorotea è una donna insoddisfatta del lavoro che svolge, ma per la crisi del 2008 comprende che non può mollare tutto e dedicarsi alla sola e unica cosa che la fa stare bene con se stessa: la scrittura.
La perdita di due persone a lei care, che hanno avuto un ruolo importante nella sua crescita, le dà la spinta di scrivere di loro. Così racconta di Celeste, una donna che ha avuto un passato difficile e che, nonostante la differenza di età con Dorotea, le ha sempre parlato apertamente del suo trascorso come se fosse una sua coetanea.
La seconda persona è Marcello, un ragazzino che fin da piccolo si è preoccupato di provvedere al benessere dei suoi fratelli e della sua famiglia, maturando prima del tempo, ma che presto viene attirato dalla delinquenza e dalla droga.
La struttura del romanzo è resa dinamica dai capitoli che si alternano con le riflessioni di Dorotea sulla vita, sulla scrittura e sulla crisi economica che sta vivendo, e i capitoli che raccontano le storie di questi due personaggi importanti per lei.
Ho amato molto la figura di Celeste, il suo passato, la sua storia con il casanova Igino, come anche ho trovato interessante il vissuto di Marcello. L’autrice racconta, con un linguaggio fine ed elegante, di vite intense, strazianti, ingiuste e cupe. Personalmente mi avrebbe fatto piacere leggere di più su questi due personaggi che sono dei pilastri importanti per Dorotea.
Scrivi di Marianna Brogi è una storia lineare, che tratta di storie di vita non sempre felici, ma intense e coinvolgenti.
#Prodottofornitoda @Geeko Editor
Dieci giorni in manicomio
Nellie Bly
Nel 1887, la reporter Nellie Bly, fingendosi una rifugiata afflitta da paranoia, si fece rinchiudere nel manicomio dell’isola Blackwell, allo scopo di scoprire le condizioni di vita delle donne ricoverate. “Battevo i denti e tremavo, il corpo livido per il freddo che attanagliava le mie membra. All’improvviso, tre secchi di acqua gelida mi furono versati sulla testa, tanto che ne ebbi gli occhi, la bocca e le narici invase. Quando, scossa da tremiti incontrollabili, pensavo che sarei affogata, mi trascinarono fuori dalla vasca. Fu in quel momento che mi sentii realmente prossima alla follia”. Nel suo reportage, Nellie Bly racconta i soprusi e le violenze che le pazienti subivano per opera di crudeli infermiere e medici poco capaci.
Prendi una donna perfettamente sana, rinchiudila in una stanza gelida e costringila a sedere dalle 6 del mattino alle 8 di sera, impedendole di muoversi e di parlare, alimentandola con pessimo cibo, senza mai darle notizie di ciò che accade nel resto del mondo e vedrai come, ben presto, la condurrai alla follia.
Due mesi sono sufficienti a provocarle un vero e proprio esaurimento fisico e mentale.
Una storia intensa e potente, raccontata con uno stile delicato.
Nellie Bly, pseudonimo di Elizabeth Jane Cochran, fu la prima giornalista investigativa. Una donna forte, determinata, che ha seguito un percorso pericoloso al fine di indagare sulle condizioni di vita delle donne ricoverate nel manicomio dell’isola Blackwell.
Il lettore segue l’iter di Nellie, dalla proposta da parte del direttore del New York World di farsi internare al fine di scrivere un resoconto completo e veritiero sul trattamento dei pazienti nel manicomio, allo studio e alla interpretazione che fa la protagonista per passare come inferma mentale, fino al percorso che ne segue per farsi internare per arrivare poi all’istituto.
La storia è un crescendo di sensazioni claustrofobiche e situazioni deliranti. Donne che per un niente venivano definite pazze perché si comportavano in modo sconveniente per la società dell’epoca.
Nellie incontra pazienti malate, tenute in condizioni orrende, ma anche persone comuni, semplici e perfettamente sane che sono state considerate instabili mentalmente.
Con uno stile accurato e allo stesso tempo delicato, l’autrice racconta con occhi obiettivi la crudeltà di questo ambiente, dei sistemi medici e delle torture che le povere donne hanno subito.
La freddezza e l’indifferenza da parte dei medici nei confronti delle pazienti è agghiacciante, per non parlare dei gesti violenti delle infermiere che infliggevano alle povere pazienti.
Un testo che, a parer mio, dovrebbe essere letto anche in sede scolastica da ragazzi delle superiori.
Dieci giorni in manicomio non racconta solo le vicende che avvenivano nel manicomio di Blackwell, ma è una storia che sottolinea il coraggio, la determinazione e la forza di una donna che ha portato alla luce una realtà crudele.
I Romanov. Storia di una dinastia tra luci e ombre
di
Raffaella Ranise
Il testo ripercorre i trecento anni della leggendaria dinastia dei Romanov in un racconto con al centro grandi figure, zar e zarine che hanno portato l’impero a brillare nello scenario europeo e occupare dimensioni mai viste. Pietro il Grande, con la passione dell’Occidente, Elisabetta, la Semiramide del Nord, Caterina II, la zarina attratta dagli ideali dell’Illuminismo: le vicende dei protagonisti sono dominate da sete di potere, debolezze, intrighi di ogni sorta e fatti inaspettati, che rendono la loro storia irresistibile e il fascino senza tempo. Tuttavia questo mondo dorato arriverà all’epilogo più atroce, perché l’intera famiglia reale verrà trucidata a Ekaterinburg, in una notte di luglio di cento anni fa, e per molti anni il segreto di quei corpi sarà accuratamente nascosto.
Ogni volta che ho pensato di avere compreso un tratto dell’anima di questo popolo mi sono imbattuta in un evento inaspettato, che mi ha fatto tornare indietro e ricominciare dall’inizio.
Forse proprio per questo la storia degli zar è irresistibile e il suo fascino senza tempo.
Non ho molti saggi nella mia libreria perché non è una lettura che preferisco, tranne se tratta di qualche personaggio o evento storico che mi interessa particolarmente.
Ho scoperto questo libro seguendo le storie su instagram (LIBRIAMOCIBLOG) di Chiara, ne ha parlato con un tale entusiasmo che non ho resistito e, spinta anche dalla curiosità della storia sugli zar, ho comprato subito questo saggio.
La storia Russa è piena di intrighi, misteri, omicidi e intrecci amorosi. Ogni dinastia ha luci e ombre, e si comprende in pieno quanto ha sofferto il povero popolo russo.
Ogni zar e zarina mi hanno conquistata sia per i loro pregi che per i loro difetti e vizi.
Particolare che mi ha stupito è la figura della donna, la quale ha un vero spessore perché c’è stata più di una zarina che ha governato il paese senza sottostare a un uomo.
Punto forte del libro è lo stile di scrittura dell’autrice che risulta leggero, avvincente e accattivante. Non sembra di leggere un saggio, ma una lettera scritta da un’amica che racconta questa incredibile storia.
Se siete curiosi di conoscere i trecento anni della dinastia dei Romanov, vi consiglio questa lettura che vi porta a scoprire la corte degli zar tra complotti e misteri.
CYRANO
Taï-Marc Le Thanh, Rébecca Dautremer
Cyrano aveva un grosso naso. Cyrano era innamorato di sua cugina Rossana. Ma non osava dirglielo (a causa del suo grosso naso). Fortunatamente Cyrano era un poeta. Il racconto delle rocambolesche avventure di Cyrano tratte molto liberamente (e un po’ a briglia sciolta) dal Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand.
Avere un grosso naso non impedisce di condurre una vita normale: mangiare (senza esagerare con il pepe), bere (con la cannuccia), dormire (non a pancia in giù) e innamorarsi (ebbene sì).
Cyrano era innamorato.
Di sua cugina Rossana.
Piano, piano sto uscendo dal blocco del lettore e questo albo illustrato mi ha tenuto compagnia con le sue meravigliose illustrazioni.
Tutti sanno, a grandi linee, la storia di Cyrano e del suo grande naso, dell’amore che prova per Rosssana e del suo amico Cristiano.
Il tipico triangolo amoroso che viene raccontato con uno stile poetico, dolce e malinconico dalla penna di Taï-Marc Le Thanh. Parole semplici che accostate sembrano dare voce a una melodia.
Taï-Marc Le Thanh riesce a raccontare in modo sintetico e semplice, ma allo stesso tempo con enfasi ed emozione, la triste storia dell’amore del povero Cyrano.
Il racconto è accompagnato dalle illustrazioni meravigliose di Rébecca Dautremer, disegni favolistici e dettagliati nei minimi particolari, dal naso di Cyrano, fino alle vesti affascinanti.
Un libro che consiglio a chi ama gli albi illustrati e le opere teatrali.