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Ferryman – Amore eterno di Claire McFall | Recensione

Ferryman – Amore eterno

 Claire McFall

Dylan ha quindici anni e quando una mattina decide di andare a trovare il padre, che non vede da molto tempo, la sua vita subisce un drastico cambiamento: il treno su cui viaggia ha un terribile incidente. Dylan sembrerebbe essere l’unica sopravvissuta tra i passeggeri e, una volta uscita, si ritrova in aperta campagna, in mezzo alle colline scozzesi. Intorno non c’è anima viva, a parte un ragazzo seduto sull’erba. L’adolescente si chiama Tristan e, con il suo fare impassibile e risoluto, convince Dylan a seguirlo lungo un cammino difficile, tra strade impervie e misteriose figure che girano loro intorno, come fossero pronte ad attaccarli da un momento all’altro. È proprio dopo essersi messi in salvo da questi strani esseri che Tristan le rivela la verità… lui è un traghettatore di anime che accompagna i defunti fino alla loro destinazione attraverso la pericolosa terra perduta.
A ogni anima spetta il suo paradiso, ma qual è quello di Dylan? L’iniziale ritrosia di Dylan e l’indifferenza di Tristan si trasformano a poco a poco in fiducia e in un’attrazione magnetica tra i due ragazzi che non sembrano più volersi dividere. Arrivati al termine del loro viaggio insieme, Dylan proverà a sovvertire le regole del suo destino e del mondo di Tristan, pur di non perderlo.

 

C’era qualcosa di insolito nel modo in cui sedeva lì, una figura solitaria in un luogo isolato. Dylan non riusciva a immaginare come vi fosse arrivato, a meno che anche lui non fosse stato sul treno.

Ferryman è il primo volume di una trilogia fantasy young adult con una storia d’amore che va oltre la morte. 

Dylan è una ragazzina di quindi anni che rimane vittima di un incidente ferroviario e, quando si risveglia, si trova da sola con un ragazzo silenzioso e introverso di nome Tristan, il quale la convincerà a seguirlo in un cammino molto difficile. Ben presto Tristan le svelerà che in realtà lei è morta e lui è il suo traghettatore di anime, che ha il compito di proteggerla dai pericoli insidiosi della terra perduta e di accompagnarla dove vanno tutte le anime.

Lo stile di scrittura di Claire McFall è semplice e la narrazione scorre che è un piacere. L’autrice accompagna il lettore nello scenario cupo e lugubre della terra perduta, in cui i demoni non aspettano altro che rubare le anime ai traghettatori per cibarsene. 

Una delle cose che ho apprezzato del romanzo è proprio l’ambientazione, che ho trovato interessante e originale per la caratterizzazione di questo universo che si trova tra il mondo dei vivi e l’Aldilà.

Dylan ha tutti gli elementi della tipica protagonista dei young adult: impacciata, vittima di bullismo a scuola e con una situazione familiare disastrosa. Ammetto di non averla amata perché a tratti l’ho trovata infantile, con poco carattere e, personalmente, non apprezzo molto questa tipologia di personaggio. Altra cosa che mi ha lasciata perplessa è l’amore che prova la protagonista per il suo traghettatore. Questo suo affetto così forte da voler arrivare anche a prendere decisioni estreme e importanti pur di stare con lui, l’ho trovato ingiustificato e poco trattato, non si percepisce il motivo della crescita di questo sentimento, ma essendo che è solo il primo volume di una trilogia mi aspetto qualche spiegazione nei prossimi volumi. 

La trama è molto lineare, non ci sono colpi di scena e il tutto si sofferma molto su quello che provano i due protagonisti. Ho apprezzato particolarmente il silenzioso e impassibile Tristan, il quale sembra proprio lui affrontare un percorso di crescita che gli permette di avere più coscienza di se stesso. Il traghettatore è una figura che affascina subito perché il suo unico obiettivo è quello di portare al sicuro le anime, ma quando incontra Dylan inizia a provare sensazioni che non avrebbe mai pensato di provare. 

Personalmente mi aspettavo qualcosa di più da questo volume, ma essendo solo il primo capitolo di una trilogia, immagino che la storia prenda più consistenza nei prossimi volumi. Nonostante questo è un libro che mi ha intrattenuto e che ho letto velocemente.

Ferryman è una lettura leggera, scorrevole, che ti porta nei meandri oscuri della terra perduta e ti fa scoprire un mondo misterioso, insieme a un traghettatore di anime risoluto e al suo amore.

 

#Prodottofornitoda @FaziEditore

Miliardario a cinque stelle di Tash Aw | Recensione

Miliardario a cinque stelle 

Tash Aw

Benvenuti a Shanghai: un luogo dove può succedere di tutto e dove tutti possono diventare qualcuno. Cinque nuovi arrivati sono in cerca di riscatto: Phoebe, che si costruisce una nuova identità fatta di false borse griffate, manuali di self-help e pose studiate con l’obiettivo di trovare un uomo ricco; Gary, giovanissima popstar con un’infanzia difficile alle spalle, catapultato dai miseri villaggi della Malesia rurale alle sterminate platee asiatiche; Justin CK Lim, figlio adottivo di una ricca famiglia di immobiliaristi malesi, incaricato di gestirne gli affari a Shanghai; Leong Yinghui, imprenditrice in ascesa la cui totale dedizione al lavoro nasconde la solitudine della vita privata; e infine Walter Chao, misterioso e accattivante uomo d’affari che è anche autore, sotto pseudonimo, del manualetto per diventare «miliardari a cinque stelle». Mentre le vite dei protagonisti s’intrecciano l’una con l’altra, sullo sfondo lussi sfrenati e architetture ardite convivono con miserie insostenibili, slum claustrofobici e nostalgiche vestigia di un passato in estinzione. Ne emerge il ritratto di una società inarrestabile, dove le vite e le carriere possono conoscere formidabili ascese e catastrofiche cadute nell’arco di pochi mesi, così come interi quartieri possono sparire dal giorno alla notte per lasciar spazio a futuristici grattacieli.
Finalista al Man Booker Prize, Miliardario a cinque stelle è un romanzo dalle mille luci ambientato nel cuore pulsante dell’Asia contemporanea.

 

Tempo fa – non ricordo esattamente quando – decisi che un giorno sarei diventato molto ricco. E con ciò non intendo soltanto agiato e benestante, ma smisuratamente, incommensurabilmente ricco, nel modo in cui solo i bambini sanno immaginare la ricchezza.

Sullo sfondo dell’affascinante metropoli orientale, l’autore ci racconta di storie di vita intense e complicate.

Tash Aw narra con uno stile fluido e dettagliato di cinque personaggi molto diversi tra loro che si trovano a Shanghai per migliorare la loro vita. Conosciamo Phoebe, Gary, Justin CK Lim, Leong Yinghui e Waler Chao, cinque nomi che racchiudono cinque passati, relazioni, aspirazioni, paure e speranze diverse. Con capitoli alternati il lettore scorge ogni angolo dell’animo e della psiche di queste figure che sono i protagonisti di una storia fatta di pause e riflessioni. 

Nel primo capitolo esordisce Walter Chao, un uomo misterioso e ricco, il quale comprende che il vero piacere non è il lusso e una vita fatta di sfarzo e oggetti preziosi, ma lavorare al fine di aiutare il prossimo. Solo così si ha una vera soddisfazione e proprio per questo motivo scrive, sotto pseudonimo, un libro motivazionale. Chao è un personaggio che mi ha incuriosito molto, i suoi capitoli sono particolarmente introspettivi, intensi, pieni di riflessioni sulla vita e sul progetto che vuole portare avanti.

Un altro personaggio che mi ha catturato particolarmente è Leong Yinghui, una donna imprenditrice che dedica la sua vita al lavoro e per questo viene screditata dalle persone perché non si abbassa al concetto di accantonare la sua indipendenza per trovare marito e sposarsi. Con lei si scopre la superficialità che regna sovrana nella società di Shanghai, una metropoli fatta di lussi, che offre possibilità, alimenta sogni, ma che è anche piena di pregiudizi.

Phoebe e Gary sono due personaggi che mi hanno fatto provare in alcuni momenti tenerezza, entrambi diversi, ma allo stesso modo fragili. Ho provato più distacco per Lim, una figura che non mi ha coinvolto particolarmente, forse perché sono entrata più in sintonia con gli altri protagonisti.

Tra lussi, aspirazioni e desideri si conosce una Shanghai tanto ammaliante quanto pericolosa che attira con le sue luci, le sue promesse e trascina in un turbine di decadenza che si traduce in una lotta alla sopravvivenza.

Nella prima parte del libro i protagonisti vengono presentati in modo minuzioso e per questo motivo ho trovato la narrazione un po’ lenta, ma la storia diventa più interessante nella seconda parte quando l’autore, con eleganza e abile maestria, intreccia le vite di questi cinque personaggi, facendoli scontrare in un percorso pieno di ostacoli e insidie.

La storia è molto lineare, non ci sono colpi di scena o azione, ma si parla di una narrazione fluida, accurata e introspettiva. Aw si concentra sulle vicende di questi personaggi e, dietro le situazioni che vivono, si coglie l’accusa che fa verso la società che favorisce l’esteriorità e i soldi. 

#Prodottofornitoda @Fazi Editore

ABSENCE #2 di Chiara Panzuti | Recensione

Absence 2 – L’altro volto del cielo 

Chiara Panzuti 

In L’altro volto del cielo, nuovo capitolo della trilogia di Absence, è trascorso appena un mese dall’inizio del gioco insidioso di cui l’uomo in nero tiene le fila, e le coordinate dell’ultimo biglietto conducono Faith e i suoi compagni a Est. L’invisibilità è diventata per Faith, Jared, Scott e Christabel una strana routine, per sopravvivere in un mondo che non ha memoria di loro, e il motivo che li spinge a continuare il viaggio intrapreso per tornare a esistere. Ma il siero NH1 comincia a indebolire il fisico dei ragazzi e la conquista dell’antidoto si fa sempre più indispensabile. Soltanto Faith sembra resistere agli effetti collaterali e sviluppa un’inaspettata prontezza fisica e mentale. Sotto l’ombra dell’Illusionista e sulle tracce dei biglietti dell’uomo in nero, i ragazzi della squadra Gamma fronteggiano più volte le squadre degli Alfa e dei Beta: il gioco, però, comincia a svelare il suo lato crudele, che non accetta provocazioni né debolezze. Dopo uno scontro violento con una squadra avversaria nella base navale di Changi Bay, a Singapore, Faith scoprirà alcuni risvolti delle regole spietate dell’Illusionista e si troverà faccia a faccia con l’altro volto della competizione e di se stessa. Secondo volume della trilogia, L’altro volto del cielo mette in scena la battaglia interiore che divide Faith tra la lealtà verso i suoi amici e la fascinazione per un futuro da combattente, dimentica di tutti e da tutti dimenticata. A cosa saremmo disposti a rinunciare se ci venisse offerta una nuova possibilità per riaffermare noi stessi? La nostra identità consiste più nel ricordo di ciò che eravamo o in ciò che ancora possiamo essere? Un libro magnetico e profondamente attuale, dove la battaglia più difficile è quella con noi stessi.

Amavo non vedermi. Amavo sapere di non esserci, perché solo grazie a questo ero riuscita a ricompormi. Potevo prendere qualsiasi forma, in qualsiasi modo, senza dover rendere conto a nessuno.

Una storia avvincente che lascia con il fiato sospeso fin dalle prime pagine. 

Chiara Panzuti conquista il lettore anche con questo secondo volume della serie!

La squadra Gamma, composta da Faith, Jared, Scott e Christabel stanno affrontando gli effetti collaterali dovuti

al siero dell’invisibilità, NH1, il quale determina problemi sia fisici che psicologici. Faith sembra quella che riesce più a contrastare questi effetti, ma la sua battaglia interiore la porta a cambiare notevolmente.

Se nel primo volume abbiamo conosciuto una Faith fragile e in crisi per la situazione che sta vivendo, in questo secondo capitolo scopriamo una Faith diversa, combattiva e aggressiva.

Chiara Panzuti delinea perfettamente lo stato d’animo dei personaggi con una scrittura semplice e di impatto. Il lettore ha la possibilità di conoscere meglio anche le squadre avversarie, soprattutto quella degli Alfa composta da Abigail, Sebastian, Barrett ed Ephraim.

Con questo libro entriamo sempre di più nella storia, le relazioni si rafforzano, alcune si sgretolano, altre nascono e si scopre qualcosa in più sui fili che reggono questo gioco pericoloso.

Vi lascio alla video recensione.

 

Il sognatore di Laini Taylor

Il sognatore

Laini Taylor

uscita il 5/07/2018

È il sogno a scegliere il sognatore, e non il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente certo che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, il piccolo Lazlo sembra destinato a un’esistenza anonima. Eppure il bambino rimane affascinato dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti che parlano della città perduta di Pianto, caduta nell’oblio da duecento anni: ma quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in un’ossessione. Una volta diventato bibliotecario, il ragazzo alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l’opportunità di vivere un’avventura dalle premesse straordinarie.
Il sognatore, primo capitolo della nuova duologia di Laini Taylor, già autrice dell’acclamata trilogia La chimera di Praga, non fa che confermarne il grande talento narrativo. In un mondo fantastico e allo stesso tempo perfettamente credibile, abitato da personaggi indimenticabili, il lettore è chiamato a seguire il sogno di Lazlo Strange, perdendosi con lui tra realtà e magia, amore e violenza, terrore e meraviglia.

Novità in arrivo da Fazi Editore

In libreria dall’11 gennaio
La fattoria dei gelsomini
Elizabeth Von Arnim 
Lady Daisy e la figlia Terry hanno invitato alcuni ospiti illustri a trascorrere il fine settimana nella loro dimora di campagna. Fa un caldo insopportabile, le interazioni obbligate alla lunga sfiancano e il colpo di grazia per i malcapitati è il dolce all’uva spina, che provoca imbarazzanti malesseri più o meno a tutti. Mr Topham e il fascinoso Andrew trovano rifugio in una lunga partita a scacchi, che si protrae fino a notte inoltrata, quando tutti sono già a letto. E allora com’è possibile che Terry, il mattino dopo, sappia chi ha vinto? I sospetti di adulterio della giovane moglie di Andrew diventano certezza, e a questo punto non resta che mettere a punto la vendetta…

In libreria dal 18 gennaio
Lev Tolstoj

Scritto nel 1859, La felicità domestica è l’unico romanzo in cui Tolstoj narra in prima persona adottando il punto di vista femminile. Racconta il matrimonio tra la diciassettenne Mashechka e Sergey Mikhaylych, un amico di famiglia. Ben presto però la ragazza scopre che la vita coniugale e i propri sentimenti nei confronti del marito sono molto più complessi di quanto immaginasse e hanno ben poco a che fare con le nozioni di “vita matrimoniale” che le erano state insegnate da bambina. Con grande finezza e con una prospettiva molto moderna, il romanzo affronta il tema delle incomprensioni, dei difficili equilibri di coppia, delle incrinature sempre più profonde dei rapporti coniugali e di come esse sfocino nel distacco e nell’indifferenza reciproca.

In libreria dal 25 gennaio

Per duemila anni

Mihail Sebastian
Romania, anni Venti. L’antisemitismo sta avanzando. Il protagonista, un ebreo studente presso l’Università di Bucarest, insieme ai suoi colleghi correligionari subisce quotidianamente angherie e soprusi. Attraverso il suo vissuto quotidiano e le conversazioni con chi gli sta accanto – il determinato marxista S.T. Haim, il sionista Sami Winkler o il carismatico professor Ghiță Blidaru –, cerca di dare un senso a un mondo che sta cambiando e all’oscurità che sta calando sul suo paese e minaccia di distruggerlo. Un documento inestimabile e un racconto doloroso su uno dei periodi più cupi della storia europea. Un drammatico Bildungsroman in cui la travagliata maturazione del protagonista si chiude alla vigilia di un tragico bagno di sangue.

In libreria dal 25 gennaio
Nestor Burma deve scoprire l’assassino di Bob Colomer, suo socio all’agenzia investigativa Fiat Lux. C’è la guerra, Burma è appena tornato dal campo di prigionia e vede per caso Colomer davanti alla stazione di Perrache. Proprio quando i due si riconoscono e stanno per incontrarsi dopo tanto tempo, Colomer cade a terra, freddato da un colpo di pistola. Prima di morire riesce però a sussurrare all’amico un indirizzo: 120, rue de la Gare. Lo stesso che Burma aveva sentito ripetere all’ospedale militare da un prigioniero colpito da amnesia. Sulla scena del delitto c’è una ragazza armata. È lei l’assassina?

In libreria dal 1° febbraio
La manutenzione dei sensi 
Franco Faggiani
Una riflessione sul labile confine che divide la normalità dalla diversità, e dal genio. Un romanzo sul cambiamento, sulla paternità e sulla giovinezza, in cui padre e figlio ritroveranno la loro più vera dimensione solo a contatto con la natura, riappropriandosi di valori come la bellezza.
Un libro che trabocca di umanità e sensibilità autentiche, delicato e terapeutico come una passeggiata in montagna.

 

 

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Fazi Editore: uscite ottobre/novembre

L’undicesima ora 
Giovanni Ricciardi
Collana Darkside

Roma, di nuovo, lo scenario in cui si snoda una vicenda destinata a svilupparsi con ritmo avvincente e grandi momenti di
suspense a partire dalle circostanze del tragico e inaspettato crollo di una villetta. Dentro la casa, infatti, ha trovato la morte lo stesso architetto che l’aveva progettata. Il commissario Ponzetti, chiamato sul luogo della disgrazia, capisce da alcuni dettagli che le cose sono più complesse di quello che sembrano. E scavando nella storia recente della vittima scoprirà molti dettagli che lo indurranno a seguire un’intricata pista amorosa, varcando i confini italiani per risolvere il suo caso.


I nostri fratelli feriti
Joseph Andras
Collana Strade

Algeri, 1956. Fernand Iveton, operaio francese nato in Algeria, progetta un attentato contro la fabbrica dove lavora. L’attentato non deve provocare morti: militante comunista favorevole all’indipendenza algerina, Iveton non è d’accordo con gli attentati terroristici del FLN che, a cominciare da quel settembre, mietono vittime innocenti. Denunciato da un capomastro, Fernand viene arrestato prima che la bomba artigianale possa scoppiare. Il verdetto è quello invocato dalla maggioranza dell’opinione pubblica: la ghigliottina. Respinto anche il ricorso in Cassazione, a Fernand non rimane altro che sperare nella grazia del
presidente della Repubblica. Trascorre tre mesi in prigione, credendo fermamente che sarà graziato, poiché non ha
ucciso nessuno, ma il governo (presidente René Coty, ministro della Giustizia François Mitterrand) rifiuta la grazia. Iveton viene ghigliottinato con due detenuti arabi nel febbraio 1957.


Le cifre della trascendenza 
Karl Jaspers
Collana Campo dei fiori

In questo testo vengono presentate le ultime otto lezioni che Jaspers tenne all’università, qualche anno prima di morire. Questi saggi rappresentano l’esito ultimo del suo pensiero, ma senza le asperità tipiche delle trattazioni filosofiche accademiche. Viene lasciato spazio al divulgatore, al maestro interessato ad affrontare il tema che da sempre ha animato la sua filosofia: la trascendenza. Da qui Jaspers articola i temi fondamentali alla filosofia dell’esistenza. Abbandonando la dimensione metafisica in favore di un radicamento nell’immanenza dell’esistenza umana, Jaspers riscopre la trascendenza come esperienza del limite, del naufragio: un passaggio fondamentale per la filosofia novecentesca.


L’età dell’oro 
Gore Vidal
Collana Le strade

Nell’Età dell’oro Gore Vidal narra gli avvenimenti di un periodo cruciale della politica statunitense, dalla Seconda Guerra Mondiale alla Guerra di Corea. Nella ricostruzione storica, in cui sfilano i personaggi chiave dellasocietà americana, Vidal riesce a tenere sempre alta la tensione. Un romanzo di ampio respiro, che narra gli amori e gli odi, le fortune e le disgrazie dei personaggi: l’idealista Caroline Sanford, ex-attrice e giornalista; Peter Sanford, intellettuale radical; Tim Farrell, regista tormentato ma fondamentalmente “integrato”. Vidal procede nel suo intento di “smitizzare” eventi e personaggi fondamentali
della storia mondiale: in questo caso al centro del mirino ci sono Roosevelt (considerato corresponsabile dell’attacco a Pearl Harbour) e Truman.


Uomo e donna
Wilkie Collins

Collana Le strade
Anne Silvester, giovane e raffinata, è accolta come istitutrice presso la famiglia di Lady Lundie, amica d’infanzia della sua sfortunata madre, e diviene inseparabile dalla figlia di lei, Blanche. Quando il nobile Geoffrey Delamayn, aitante sportivo da tutti idolatrato per le sue doti atletiche ma privo di cervello, la seduce compromettendone la reputazione, Anne, pur non amandolo, è costretta a cercare di salvare il proprio onore progettando un matrimonio segreto. Ma siamo in Scozia, e qui le leggi sul matrimonio sono così ambigue e inconsistenti che finisce con l’essere accusata di aver sposato Arnold, il fidanzato della sua cara amica Blanche. Dopo una serie di colpi di scena, la verità verrà ristabilita, ma per Anne si rivelerà la peggiore delle condanne: Geoffrey, infatti, minato nel fisico e nello spirito dal troppo allenamento sportivo, decide di tenerla segregata in casa finché non avrà trovato il modo di ucciderla per essere libero di sposare una ricca ereditiera…

Storia di Roque Rey
Ricardo Romero
Collana Le strade

Il giorno in cui lo zio Pedro muore, Roque, dodici anni, indossa le sue scarpe su richiesta della zia, per ammorbidirle un po’ in modo che, nel suo viaggio nell’aldilà, l’uomo possa stare più comodo. Così Roque esce di casa per fare una passeggiata: non tornerà più. Camminerà per quarant’anni, senza meta, in una lunghissima fuga costellata di scoperte e riflessioni. I compagni di viaggio saranno i più svariati: c’è Umberto, prete epilettico parricida; ci sono Los Espectros, un gruppo di musicisti itineranti che lo ingaggia come ballerino; c’è Marcos Vryzas, un bohémien alcolizzato che lo introduce alla vita dissoluta della capitale; c’è Natalia, una bambina dall’intelligenza eccezionale che si innamora di lui e lo tenta col suo fascino ammaliatore. E poi ci sono le centinaia di morti che Roque troverà lungo il suo cammino: tolte quelle dello zio, indosserà le loro scarpe, che gli indicheranno la via. Sullo sfondo, quarant’anni di storia dell’Argentina, paese così lontano eppure così vicino che non ha mai smesso di esercitare il suo grande fascino.

                                                                                     Delitto al Luna Park

Léo Malet
Collana Darkside
Questa volta siamo a la Nation, nel XII arrondissement, che fu teatro importante della Rivoluzione. Nestor Burma è alla Gare de Lyon ad attendere il ritorno di Hélène da Cannes, ma dal treno la segretaria non scende. Eccolo allora vagare per Parigi e trovarsi per caso in un Luna Park. Seguendo le gambe di una bella ragazza, sale sull’ottovolante, dove viene aggredito da un passeggero alle sue spalle: in un attimo il malcapitato viene scaraventato giù dalla giostra e muore. Poco dopo Burma scopre che l’anno prima una ragazza è precipitata giù dalla stessa giostra… Coincidenze?

Dark Harlem
Rudolph Fisher
Collana Darkside

Frimbo, il più famoso medium di Harlem, è stato ucciso nel suo studio. Quando il dottor Archer e l’investigatore Perry Dart arrivano sulla scena del delitto, nella sala d’aspetto trovano sette clienti, tutti potenziali colpevoli. Durante le prime indagini i sospetti cadono su  Jink Jenkins: era lui l’unica persona presente nello studio al momento dell’omicidio, è suo il fazzoletto trovato nella gola del morto e una sua impronta digitale viene scoperta  sul manico della mazza usata per stordire la vittima. Ma mentre le indagini procedono il corpo scompare e i moventi dilagano: forse è stato ucciso per vendicare il fratello di Hicks, che si è ammazzato in seguito a una maledizione che Frimbo gli ha lanciato, o forse il suo
omicidio è da imputare alla malavita di Harlem, che non vedeva di buon occhio le continue vincite di Frimbo alla lotteria. Chiunque quella sera sia entrato in contatto con la vittima potrebbe ragionevolmente essere l’assassino. Finché dal regno dei morti non ritorna Frimbo, in carne e ossa…

Per quieto vivere
Massimiliano Smeriglio
Fuori Collana

4 giugno 1944. Una donna si getta dal decimo piano di un caseggiato popolare. È la portiera del palazzo che, fedele al regime
fascista, con le sue denunce ha provocato la condanna a morte di alcuni giovani partigiani. Settant’anni dopo, il nipote della donna, un uomo superficiale e indolente che ha ereditato il ruolo di portiere nel medesimo stabile, è all’ossessiva ricerca dei parenti di coloro che considera i responsabili del suicidio. Sotto al suo sguardo morboso, si dipanano le vite dei condomini: un giornalista colpito da una malattia degenerativa e suo figlio; un’anziana donna, considerata matta, che cela nella sua follia un terribile passato; un uomo che è al contempo spacciatore spregiudicato e padre premuroso; una bambina enigmatica e solitaria; un uomo indifferente all’imminente morte del genitore. Il portiere osserva e si nutre dei tormenti di questa umanità disgregata, troppo spesso incapace di compassione, e quello che prova non è che sprezzante distacco: nel suo cuore, arido, c’è posto
solo per il rancore.

Il grande Grabski
Marco Rinaldi
Collana Le Meraviglie

Maurizio, quarant’anni e passa, è un uomo fondamentalmente sano, amante del buon cibo e delle belle donne. Cuoco sopraffino, ha alle spalle una famiglia normale e allegra, ma, convinto dalla moglie che lo ritiene un pazzo, finirà per andare in cura dal Dott. Grabski, per anni. Il dottore, psi- canalista freudiano, poi lacaniano, poi junghiano, a seconda del momento e dell’estro, coinvolgerà il protagonista in un’improbabile cura psicanalitica facendo passare il paziente per tutte le fasi di un ipotetico percorso di guarigione e usando le tecniche più svariate, fino ai giochi con la sabbia e la drammatizzazione di scene familiari con i pupazzetti. Metodi ortodossi e meno ortodossi si alterneranno in sedute al limite del cialtronesco nello stravolgimento di tappe fondamentali se- condo i manuali medici come la forclusione del nome del padre, il complesso di Edipo o il viaggio dell’eroe, visti qui in chiave decisamente comica. Maurizio, sotto la guida di Grabski, si ammalerà, litigherà con tutti, compresi i suoi parenti, perderà il lavoro, i soldi, e divorzierà. Ma alla fine pren- derà finalmente coscienza delle sue inclinazioni e delle sue vere passioni che inizierà a seguire per una nuova vita all’insegna del benessere. Libro più che brillante, pieno di dialoghi irresistibili tra il protagonista e il dottore, Il grande Grabski è la parodia di ogni cura che travalichi il buon senso e il desiderio di un’esistenza semplice fatta di curiosità e voglia di stare al mondo. Feng shui, tao, yoga e altre discipline alternative sono prese di mira dall’autore, capace di trasformare in materia comica qualsiasi argomento riguardante la cura del fisico e della mente.

Fazi Editore: uscite Settembre/Ottobre 2017

Maria Edgeworth

Il castello Rackrent

Thady Quirk è il vecchio servitore di un’antica famiglia anglo-irlandese. Nel corso della sua lunga vita trascorsa al castello Rackrent (letteralmente il castello ‘arraffa-affitti’) ha assistito alla progressiva decadenza dei suoi aristocratici padroni: Sir Patrick, che riempie la casa di ospiti e si ubriaca fino alla morte; Sir Murtagh, il suo erede, un “grande avvocato” che rifiuta di pagare i debiti di Sir Patrick “per una questione d’onore”; e Sir Kit, giocatore d’azzardo che alla fine vende la proprietà al figlio di Thady. Generazione dopo generazione, il graduale declino della famiglia diventa la simbolica premonizione dei profondi cambiamenti che investiranno la società irlandese e dei problemi che, a oltre duecento anni di distanza, sono ancora ben lontani dall’essere risolti.
Apparso all’inizio del 1800, anno in cui si compiva l’esautorazione del Parlamento di Dublino e si preparava la strada all’unione tra l’Irlanda e la Gran Bretagna, Il Castello Rackrent ebbe un enorme successo. Politicamente audace, stilisticamente innovativo e incredibilmente piacevole, questo romanzo è una tappa fondamentale della letteratura irlandese e un grande classico da riscoprire.


Il blues del ragazzo bianco

Paul Beatty 
Questa è la storia di Gunnar Kaufman, «il negro demagogo»: ultimo discendente di una dinastia di «devoti leccaculo servi dei bianchi» – un padre ufficiale di polizia e una madre autoritaria che canta le lodi dei suoi discutibili antenati –, Gunnar trascorre un’infanzia serena e priva di tensioni razziali nell’agiata Santa Monica. Tanto che, quando la madre prospetta a lui e alle sue sorelle la possibilità di andare in vacanza in un campeggio per soli neri, la risposta è univoca: «Nooooo!». Il motivo? «Perché loro sono diversi da noi». Risposta sbagliata. In un attimo la madre li carica tutti in macchina e la famiglia si trasferisce a Hillside, ghetto nero di Los Angeles dove i vicini ti salutano con un insulto e il pestaggio è sempre dietro l’angolo. Qui ha inizio la scalata di Gunnar, che da outsider riuscirà non solo a inserirsi nella comunità, ma a diventare poco a poco un idolo delle folle, in una strenua battaglia contro tutti i capisaldi della società americana. Fra basket e poesia, gang di strada, mogli giapponesi comprate per corrispondenza e suicidi di massa innescati da fraintendimenti, Paul Beatty si diverte e ci fa divertire pagina dopo pagina con la sua vivida immaginazione.
Un esordio potente, audace e rivelatore, per quella che ormai è considerata una delle voci di spicco della letteratura americana contemporanea.

Elizabeth von Arnim
IL GIARDINO DI ELIZABETH

Elizabeth si stabilisce con le tre figlie nell’ex convento di proprietà del marito in Pomerania e si dedica alla ristrutturazione dell’edificio innamorandosi perdutamente del giardino. Mentre le stagioni si susseguono, passeggia con le figlie April, May e June, s’intrattiene con le signore dell’alta borghesia locale e con la famiglia dei vicini, si sofferma sulle dinamiche dei rapporti con il marito, ospita le due amiche Irais e Minora nella sua tenuta. Le loro conversazioni sono brillanti e conflittuali, i loro rapporti uniscono amicizia, rivalità e solidarietà femminile nella ricerca dell’indipendenza e dell’espressione di sé.

Roman Senčin
L’ULTIMO DEGLI ELTYŠEV

Nikolaj è un agente di polizia che si occupa della sorveglianza in un luogo di detenzione temporanea per alcolizzati e disturbatori della quiete pubblica. Sua moglie Valentina lavora da trent’anni nella biblioteca cittadina. Vivono in un appartamento di servizio assegnato loro dal
comune insieme ai due figli ventenni, Artëm e Denis. Tutto precipita quando Nikolaj perde il lavoro a causa di una grave negligenza. Le conseguenze sono devastanti: la famiglia è costretta a trasferirsi in campagna, nella catapecchia di una vecchia zia. È solo l’inizio di una serie di
catastrofi che porteranno alla distruzione totale della famiglia…

Victor Serge
IL CASO TULAEV

Mosca, 1938. Il giovane Kostja uccide Tulaev, membro del comitato centrale del Partito Comunista. In seguito all’attentato, la polizia segreta organizza la ricerca non tanto dell’esecutore materiale, quanto dei responsabili morali che, con il loro atteggiamento critico verso lo stalinismo, avrebbero contribuito a creare il clima in cui è maturato il delitto. Cinque sono i colpevoli designati e a tutti costoro, rivoluzionari di provata fede, sono rivolte le
accuse più fantasiose e infamanti e si chiede il sacrificio supremo per una causa alla quale hanno già sacrificato tutto. Nel clima di terrore e menzogna che Serge riesce così mirabilmente a ricostruire, uomini irreprensibili arrivano al punto di riconoscersi colpevoli dei peggiori crimini e, per una rivoluzione che è pur sempre la loro, preferiscono morire disonorandosi piuttosto che denunciare gli orrori del regime alla borghesia internazionale.

Giancarlo Governi
BRUNO GIORDANO
UNA VITA SULLE MONTAGNE RUSSE

Dai campi sportivi improvvisati nelle piazze e nelle vie della Trastevere degli anni Cinquanta, all’approdo in prima squadra nella mitica Lazio di Giorgio Chinaglia, fino alla Nazionale: la carriera di Bruno Giordano è una giostra, dalle vette professionali ai bassifondi del coinvolgimento nella vicenda del calcio scommesse. Non meno altalenante la sua vita privata: un matrimonio giovanile sbagliato che lo tormenterà per anni; la sorella tossicomane che, alla morte, gli lascia un figlio da crescere; il tragico incidente stradale nel quale perse la madre. In questa biografia avvincente come un romanzo, Governi ci regala non solo il profilo di un calciatore, ma il ritratto di un personaggio che porta con sé una scheggia di storia italiana.

Recensione: IL MIO NEMICO MORTALE di Willa Cather

IL MIO NEMICO MORTALE

 Willa Cather

Una notte, la giovane Myra Driscoll scappa di casa portando con sé solamente un manicotto e un portamonete. A passo svelto e testa alta, se ne va per sempre. Raggiunge Oswald Henshawe, giovane spiantato di cui è innamorata, e lo sposa in gran segreto, rinunciando così alla cospicua eredità che le spetterebbe. Un gesto audacemente romantico, che in famiglia diventa una leggenda. Quando, molti anni dopo, una giovane amica le chiede se lei e Oswald sono stati felici, la risposta è glaciale: «Felici? Oh, sì! Come la maggior parte della gente».
E allora a che cosa è servito quel sacrificio? Che senso ha avuto barattare grandi fortune per una vita banalmente normale? Quelle che emergono, in questo romanzo breve ma stratificato, sono le mille sfumature di una figura ambigua e tormentata, una donna tanto risoluta nelle sue clamorose rinunce, quanto incapace di godere di una felicità che di clamoroso non ha nulla. Uno spirito libero che si trova a combattere contro i limiti della quotidianità e la crescente, esasperante consapevolezza di essere una donna totalmente diversa da quella che pensava di essere in giovane età.
Willa Cather, talentuosa autrice americana vincitrice del Premio Pulitzer, ci regala un piccolo capolavoro: pagine davvero indimenticabili, intrise di una grande carica drammatica.


Eppure sono fatta così. Si può essere amanti e nemici allo stesso tempo, sai? Noi lo siamo stati… Un uomo e una donna si separano dopo un lungo abbraccio e vedono cos’hanno fatto l’uno all’altra. Forse non riesco a perdonare Oswald per il male che io stessa gli ho fatto. Forse è questo. Quando si hanno dei bambini, il sentimento muta in modo naturale. Ma quando tutto resta così personale… prima o poi qualcosa viene meno. Si perde tutto, con l’età, anche la forza di amare.

Non conoscevo l’autrice Willa Cather e l’ho scoperta con questa breve lettura che considero una piccola perla del mondo letterario.

Cather affronta l’evoluzione di un’amore passionale e travolgente, un sentimento che non considera lo status sociale, la ricchezza o la paura di un futuro incerto, ma si fa guidare dall’istinto e dalle emozioni intense.

Con uno stile raffinato, conosciamo la storia di Myra Driscoll dal punto di vista di Nellie, una giovane ragazza che rimane affascinata dalla figura della donna, ma allo stesso tempo si sente anche in soggezione.

Il libro si divide in due parti: la prima si limita a presentare i personaggi, a far conoscere l’ambiente al lettore attraverso gli occhi di Nellie, la seconda è ambientata dieci anni dopo ed è qui che si percepisce la forza e l’intensità della storia.

Myra è una donna avida, egoista e marteriale e questi suoi aspetti negativi vengono enfatizzati in modo graduale, soprattutto quando la malattia la mette a dura prova.

Cather racconta di una storia d’amore molto realistica, in poche pagine ha reso la trama profonda, lasciando al lettore un senso di angoscia e di apprensione. 

Per saperne di più vi lascio alla video recensione 🙂


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