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Hunger Games – Ballata dell’usignolo e del serpente di Collins | Recensione

Hunger Games – Ballata dell’usignolo e del serpente 

Suzanne Collins

È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l’unica, esile, possibilità di riportarlo all’antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D’ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l’arena avrà luogo un duello all’ultimo sangue, ma fuori dall’arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

Ciò che tutto Panem un giorno avrebbe saputo.
Cioè che era inevitabile.
Gli Snow si posano in cima. 

Da amante della trilogia di Hunger Games come non leggere l’attesissimo prequel? 

Hunger Games – ballata dell’usignolo e del serpente è ambientato dieci anni dopo la grande guerra che ha visto i distretti ribellarsi e il distretto 13 raso al suolo. Il protagonista indiscusso è uno Snow diciottenne che ha perso non solo i genitori, ma anche tutte le sue ricchezze e tenta di mantenere nascosto il suo stato economico agli abitanti di Capitol City. In questa decima edizione degli Hunger Games, Snow riveste il ruolo di mentore di una ragazza del distretto 12: Lucy Gray. 

Ho vissuto la lettura con alti e bassi. Mi è piaciuto tantissimo ritrovare l’ambientazione ansiosa e claustrofobica degli Hunger Games, giochi che iniziano a cambiare e ad assomigliare a quelli che conosciamo con la classica trilogia. Prima non c’erano le scommesse, non c’erano i mentori, ora ci sono. Tutto questo perché gli abitanti iniziato a perdere interesse per questi giochi feroci e si cerca un modo per tenere tutti incollati a questo spettacolo crudele e lugubre, al fine di non dimenticare chi detta le regole in questa società. 

Da un punto di vista stilistico ho apprezzato la maturazione dell’autrice. Mi sono affezionata a quasi tutti i personaggi che ho trovato ben caratterizzati, ognuno con le proprie sfaccettature. Ho adorato fin dall’inizio Seianus, un ragazzo di Capitol che viene dal Distretto 2, la cui vita è comandata da un padre troppo attento alla sua posizione e ai soldi. Seianus è quel personaggio che vorrebbe cambiare il presente, ma non sa come farlo, spesso la sua impulsività lo porta a compiere sciocchezze, ma è proprio per questo che l’ho adorato perché è molto realistico in questa ambientazione distopica. 

Personalmente due cose non ho molto apprezzato di questo romanzo: la relazione sentimentale che ho trovato molto scontata e banale, e l’evoluzione di Snow. 
Lo Snow che il lettore scopre nelle prime pagine è lo stesso Snow che ritroverà alla fine, solo consapevole della strada da prendere. Personalmente mi aspettavo più pathos, più azione, più adrenalina nella genesi di questo cattivo enigmatico, ma tutte le aspettative che avevo sono state deluse da questo punto di vista.

Resto dell’idea che la classica trilogia Hunger Games è sicuramente migliore per colpi di scena e complessità della trama, ma il prequel La ballata dell’usignolo e del serpente è stata comunque una piacevole lettura. Il finale mi ha lasciata un po’ perplessa, che la Collins abbia lasciato una piccola porta aperta per un seguito?  

 

Il Ragazzo Bendato: Tempesta di Abel Montero

Il Ragazzo Bendato: Tempesta

Abel Montero

  • editore: Amazon KDP
  • anno di pubblicazione: 2017
  • genere: DISTOPIA – FANTASCIENZA – YOUNG ADULT
  • eventuale appartenenza a serie: SAGA DEL PROTETTORATO 
  • formati disponibili e relativi prezzi: EBOOK (1.99€) E CARTACEO (13.99€)
  • eventuali link utili: abelmontero.weebly.com abelmontero.weebly.com/negozio.html 

“Lo scontro si avvicina. Il Protettorato, le Effimere e l’esercito dei Mancanti sono pronti a scendere in campo per ottenere il potere. Al centro di una tempesta di cospirazioni, menzogne e verità pronte a riemergere, c’è ancora lui: Alessandro Guerra. Il suo futuro è oppresso da forze che non comprende appieno. Sente dentro di sé la paura di un potere che potrebbe distruggerlo e minacciare persino lei, Laura, la ragazza di cui si è perdutamente innamorato. “Il Ragazzo Bendato: Tempesta” unisce distopia, speculazioni futuristiche e grandiose scene d’azione. Ma racconta anche una storia d’amore, amicizia e crescita personale che affascinerà i lettori di ogni età! “Il Ragazzo Bendato: Tempesta” è il terzo volume della Saga del Protettorato, la serie di romanzi di Abel Montero che da due anni strega migliaia di lettori sul web.”

CONTATTI:
Instagram @abelmonterodreams

 

Recensione: CRUEL CROWN di Victoria Aveyard

CRUEL CROWN

Victoria Aveyard

Two women on either side of the Silver-Red divide tell the stories no one else knows.
Discover the truth of Norta’s bloody past in these two revealing prequels to #1 New York Times bestseller Red Queen.
Also includes an exclusive excerpt of the hotly anticipated second book in the Red Queen series! Glass Sword transports readers to the world of Silver tyranny, a Red dawn rising, and one girl’s resolve to break down the system that will hold her back no longer.
Queen Song
Queen Coriane, first wife of King Tiberias, keeps a secret diary—how else can she ensure that no one at the palace will use her thoughts against her? Coriane recounts her heady courtship with the crown prince, the birth of a new prince, Cal, and the potentially deadly challenges that lay ahead for her in royal life.
Steel Scars
Captain Farley exchanges coded transmissions with the resistance as she travels the land recruiting black market traders, smugglers, and extremists for her first attempt at an attack on the capital. She was raised to be strong, but planting the seeds of rebellion in Norta is a tougher job than expected—until she stumbles upon a connection that may prove to be the key to the entire operation: Mare Barrow.


Ciao Cricche!
Se mi seguite su instagram saprete che questa estate ho iniziato a leggere qualche libro in inglese per esercitarmi di più con la lingua (che purtroppo non amo) e con questo post inauguro la rubrica “Cricche in Lingua” in cui farò delle brevi recensioni sui titoli in inglese 🙂
Ma bando alle ciance e partiamo con questo piccolo volumetto.

Cruel Crown contiene due novelle: Queen Song e Steel Scars.

Sapete ormai che la saga di Regina Rossa, per quanto abbia comunque delle pecche, mi ha conquistata e quindi non potevo lasciarmi sfuggire questo libro di poche pagine.

Queen Song è una storia dolce e struggente.
Conosciamo Coriane, la prima moglie di Re Tiberias e la madre di Cal.
Coriane è un personaggio particolare, fragile e coraggioso allo stesso tempo che non ama il mondo in cui vive, detesta la corte e se con le persone si comporta nei modi consoni imposti dall’etichetta, in privato scrive un diario in cui dà sfogo ai suoi pensieri, alle sue paure e alle sue frustrazioni. Le cose cambiano quando incontra il principe Tiberias che ho trovato ben caratterizzato, scoprendo anche una dolce somiglianza con il figlio Cal.
La novella si sofferma molto sui sentimenti e le sensazioni di Coriane la quale si scontra con la perfida e astuta Elara, si stupisce dei momenti di dolcezza con Tiberias e, verso la fine della storia, il lettore scopre l’amore che prova per suo figlio Cal.
Una storia ben organizzata, ma che mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca, avrei voluto più un libro su Coriane che una piccola novella. 

Today Tibe said he loves me, that he wants to marry me. I do not believe him. Why would he want such a thing? […]
Tibe is as weak as I am, a lonely boy without a path of his own. I will only make things worse. I will only bring him pain. How can I do that?

Steel Scars è la storia che tratta di Farley e, purtroppo, questo racconto non mi ha convinta come il primo. La storia è un po’ lenta, Farley racconta dell’organizzazione dei rivoltosi, dei loro piani, del Capitano e si scopre qualcosa in più sul suo passato. La lettura diventa più interessante quando incontra Shade, il fratello di Mare, che trovo sia un personaggio divertente, ironico e scaltro. Se non fosse stato per lui la storia sarebbe caduta nella noia mortale.

Il volume si conclude con i primi capitoli di Glass Sword (Spada di Vetro).

Per quanto riguarda lo stile della Aveyard non l’ho trovato particolarmente complesso. Le frasi sono semplici e i termini che usa, bene o male, si ripetono nel corso della lettura dando la possibilità al lettore di assimilare meglio alcuni vocaboli. Ovviamente questo è un pensiero molto soggettivo, detto da una persona che non si sforzava con l’inglese da un annetto e che non è mai stata una cima, anzi.

Cruel Crown è un libro che non può mancare nella libreria degli amanti di questa saga e spero che venga tradotto presto in Italia.


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Recensione: Gabbia del Re di Victoria Aveyard

Gabbia del Re

Victoria Aveyard

Ora che la scintilla della ragazza che controlla i fulmini si è spenta, chi illuminerà la strada verso la ribellione?

Privata del suo potere e perseguitata dai tremendi errori commessi, Mare Barrow si ritrova prigioniera e in balia di Maven Calore, di cui un tempo era innamorata e che altro non ha fatto se non mentirle e tradirla. Diventato re, il ragazzo continua a tessere la tela ordita dalla madre morta per mantenere il controllo sul suo regno e sulla sua prigioniera.
Mentre, a Palazzo, Mare cerca di resistere all’effetto della pietra silente, il suo improvvisato esercito di novisangue e rossi continua imperterrito a organizzarsi, a esercitarsi e a espandersi. Impaziente di uscire dall’ombra, infatti, si sta preparando a combattere. Dal canto suo, Cal, il principe esiliato che reclama il cuore di Mare, è pronto a tutto pur di riaverla con sé. In questo terzo e straordinario capitolo della serie “Regina rossa”, le alleanze di un tempo sono messe in discussione e – Mare lo sa bene – quando il sangue si rivolta contro il sangue potrebbe non rimanere nessuno a spegnere il fuoco che minaccia di distruggere completamente Norda.


 

Dopo la lentezza e la delusione del secondo volume (Spada di Vetro), si sale di nuovo di livello con questo terzo libro della saga di Regina Rossa.

La storia riprede dal punto in cui Mare decide di sacrificare la sua libertà per salvare la vita dei suoi compagni e diventa prigioniera di Maven, il quale prova un amore ossessivo nei confronti della protagonista. Dall’altra parte abbiamo Cal che insieme alla Guardia Scarlatta tenterà in tutti i modi di trovare un modo per liberare Mare.

Come ho detto più volte nelle altre recensioni, il personaggio che ho amato fin dall’inizio è proprio Maven e in questo terzo volume si dà la possibilità al lettore di conoscerlo ancora meglio. Un personaggio meraviglioso, dalle mille sfaccettature, un concentrato di fragilità e crudeltà che sono il risultato “dell’educazione” che gli riservava la madre Elara.

«Sai, ho iniziato tardi a camminare.» Non guarda più me, ma la bandiera blu sopra di noi, decorata con perle bianche e gemme opache, un oggetto appariscente, condannato a prendere polvere in ricordo di Elara.
«I dottori e persino mio padre dicevano a mia madre che sarebbe andato tutto bene, che era solo una questione di tempo. Prima o poi, avrei mosso i primi passi. Ma “prima o poi” non era abbastanza per lei. Non poteva essere la regina dal figlio lento che non sapeva camminare. […]»

Mare continua a essere un personaggio che, purtroppo, non mi piace, ormai ho sviluppato un’antipatia nei suoi confronti. In questo terzo volume, a differenza del precedente, mantiene un profilo basso, si limita alle sue riflessioni, a compatirsi e vive la sua prigionia studiando silenziosamente un modo per evadere.

Cal si presenta come un semplice ragazzo che vuole salvare a tutti i costi la donna che ama. E’ un personaggio che risulta ben chiaro fin da Regina Rossa, ma devo ammettere che mi ha sorpreso a fine storia.

La novità del libro è nella sua struttura narrativa perché abbiamo i capitoli dal punto di vista di Mare (che sono quelli più presenti), Cameron, i quali si soffermano più che altro sul rapporto e sulla diffidenza che prova nei confronti di Cal (personalmente ho trovato questi capitoli più lenti e un po’ noiosi, avrei preferito più il punto di vista di Farley) e la novità che mi ha fatto molto piacere è Evangeline. Conosciamo meglio la mente e i sentimenti di questo personaggio forte e carismatico, che non si fa scalfire neanche dalle situazioni impreviste.

Lo stile dell’autrice è scorrevole come sempre e con questo volume posso affermare che il punto forte della Aveyard sono i finali imprevisti e pieni di suspense. 

Vi lascio alla video recensione 🙂

 

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